Il post legato alla fiction “Svegliati amore mio” costa il licenziamento a un operaio ArcelorMittal. Sindacati sul piede di guerra

Il post legato alla fiction “Svegliati amore mio” costa il licenziamento a un operaio ArcelorMittal
Il post legato alla fiction “Svegliati amore mio” costa il licenziamento a un operaio ArcelorMittal
Giovedì 8 Aprile 2021, 17:08 - Ultimo agg. 9 Aprile, 19:58
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Dopo l'iniziale sospensione, è scattato il provvedimento di licenziamento. Questa mattina, uno dei due operai di ArcelorMittal coinvolti nella vicenda che ha richiamato l’attenzione nazionale ha ricevuto la lettera di licenziamento. Lo ha annunciato l'Unione sindacale di base. «Così come aveva preannunciato - ha denunciato Francesco Rizzo, coordinatore Usb Taranto - ArcelorMittal licenzia per quella che ritiene essere una “giusta causa” uno dei dipendenti che pochi giorni fa ha condiviso sul social lo screenshot con invito a vedere la fiction Svegliati Amore Mio. Non è altro che un gravissimo attacco alla democrazia e in particolare alla libertà di espressione e opinione». 

Non sarà licenziato, invece, il secondo operaio di ArcelorMittal che era stato sospeso dopo aver condiviso un post su Facebook. Fonti aziendali fanno sapere che nei confronti di questo secondo dipendente resta solo la sospensione di 5 giorni, già scontata. Il lavoratore, aggiungono le stesse fonti, ha chiesto e ottenuto un incontro di chiarimento con l'azienda e si è scusato anche pubblicamente con un nuovo post su Facebook.

Cos'è successo

 

Un passo indietro per ricordare quanto accaduto. Due sanzioni disciplinari con relative sospensioni erano state comminate dalla multinazionale dell'acciaio. I due operai avevano condiviso uno screenshot su Facebook invitando a vedere la fiction in onda su Canale 5 “Svegliati Amore mio!” con Sabrina Ferilli nella quale, pur senza citare esplicitamente Taranto, ci sono molte analogie con quanto successo nel Siderurgico. 

Una catena di Sant’Antonio in cui si scriveva testualmente che “la fantomatica acciaieria Ghisal” del film “altri non è che lo stabilimento siderurgico di Taranto. Chiedo a voi, lo chiedo a noi, inviate questo messaggio a chiunque di vostra conoscenza, parenti, amici affinché la storia di questa bambina non rimanga coperta. In nome del profitto la vita dei bambini tarantini non conta...assassini”.

ArcelorMittal ha precisato nei giorni scorsi di aver ritenuto denigratorio e altamente lesivo della propria immagine il contenuto del post e non il semplice invito alla visione della fiction (che evidenzia, attraverso la storia di una donna che lotta per la figlia che si è ammalata di leucemia, i rischi derivanti dalle emissioni di un'acciaieria chiamata Ghisal).

Espressioni che, secondo l’azienda, “integrano una condotta gravemente lesiva degli obblighi di correttezza e buona fede, oltre che suscettibile di provocare un rilevante danno all’immagine della società”. La decisione aziendale aveva sconvolto la stessa regista (insieme al marito Ricky Tognazzi) Simona Izzo che in un commento su Facebook ha scritto: «Sono sgomenta, credevo fosse un fake: è incredibile».

Usb annuncia mobilitazione

Alla sospensione, per uno dei due lavoratori è scattato quindi il licenziamento. Per l'altro, ancora non ci sono state novità. «Questo è l’ennesimo schiaffo, come se non bastasse quanto fatto in precedenza, a tutta la comunità jonica che al danno, aggiunge la beffa - ha attaccato Rizzo - Lavoro precario e in condizioni di assoluta mancanza di sicurezza, emissioni inquinanti pericolose per la salute umana, impianti fatiscenti e pericolosi, relazioni con i sindacati e istituzioni ridotte a zero, situazione disastrosa per quel che riguarda le aziende dell’appalto, Cigs a pioggia».

«Am rappresentata dalla Ad Morselli - ha proseguito Rizzo - continua a tessere la ragnatela del terrore. Stigmatizziamo tutto questo e preannunciamo una durissima mobilitazione (lo sciopero e il presidio si terranno mercoledì prossimo), mirati a chiedere unicamente che questa multinazionale, il suo Ad e i suoi discepoli vengano immediatamente cacciati da Taranto».

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