Luna, Bezos fa lo sconto di due miliardi ma la Nasa sceglie Musk per il programma Artemis

Luna, Bezos fa lo sconto di due miliardi ma la Nasa sceglie Musk per il programma Artemis
Luna, Bezos fa lo sconto di due miliardi ma la Nasa sceglie Musk per il programma Artemis
Sabato 31 Luglio 2021, 18:44 - Ultimo agg. 20:48
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Lo sconto di 2 miliardi di dollari di Jeff Bezos (che in tasca ne ha comunque più di 200) non ha convinto la Nasa che tornerà sulla Luna con il programma Artemis grazie a Elon Musk. Il Government Accountability Office ha infatti respinto la contestazione di Blue Origin per l'assegnazione alla rivale SpaceX della commessa della Nasa per aiutare a riportare astronauti americani sulla Luna entro il decennio, ovvero nel 2028 perché il termine del 2024 sembra proprio affrettato. «La Nasa non ha violato» nessuna legge o regola «nel decidere di assegnare il contratto» a un'unica entità, ha detto seccamente il Gao, l'organismo indipendente di controllo del governo, infliggendo uno schiaffo alle ambizioni spaziali di Bezos.

Luna, la Nasa boccia ancora Bezos e punta su Musk 

La Nasa in aprile ha assegnato a SpaceX di Musk il contratto da 2,9 miliardi di dollari per il ritorno sulla Luna, in un decisione che ha lasciato molti perplessi visto che ci si attendeva la scelta di almeno due se non tre società per l'ambiziosa missione.

L'agenzia spaziale americana aveva allora spiegato che la sua decisione era basata sulla disponibilità di fondi limitata e che l'offerta di SpaceX le consentiva di rispettare le ristrettezze di bilancio.

Ricapitolando: la Nasa, pur contando sull'appoggio del neopresidente Biden, si è trovata insomma a fronteggiare un pesante taglio ai finanziamenti e ha mandato a carte 48 la gara che vedeva in campo Spacex di Musk, il secondo uomo più ricco del mondo; Blue Origin di Jeff Bezos (Amazon), il più ricco, capofila del National Team che comprende colossi come Grumman e Lockheed-Martin già esperti di volo spaziale umano, e l'americana Dynetics, che l'anno scorso ha firmato a sua volta per questo appalto un accordo con l'italiana Thales Alenia Space (la francese Thales, 67% e l'italiana Leonardo, 33%)

Paolo Ricci Bitti

Una spiegazione non soddisfacente per Blue Origin che aveva fatto ricorso, osservando come la Nasa avrebbe dovuto optare per assegnare il contratto a più società come aveva inizialmente dichiarato di voler fare. «Nel raggiungere la decisione la Nasa ha concluso di avere fondi sufficienti solo per la commessa» a una singola società, ha aggiunto il Gao. La gelata del Government Accountability Office pur rappresentando uno schiaffo a Bezos, che si era impegnato in prima persona nel progetto, non chiude comunque la partita in via definitiva.

Blue Origin si impegna infatti a continuare a «portare avanti la sua tesi delle due società perché è la soluzione giusta. Il programma Human Landing System deve essere competitivo ora non più avanti», ha detto la società sottolineando che la recente offerta di Bezos, per uno sconto di 2 miliardi di dollari alla Nasa se Blue Origin sarà inclusa nel contratto, resta in piedi.

Musk segue da lontano l'evolversi del confronto, godendosi probabilmente la vittoria contro l'uomo più ricco del mondo che di recente ha coronato il suo sogno di andare nello spazio. Il patron di Tesla si limita a un tweet per commentare la decisione del Government Accountability Office: «Gao», cinguetta allegando all'unica parola l'emoji del bicipite segno di forza. te potrebbe rifarsi con la costruzione delle basi lunari per le quali siamo già in prima linea grazie all'Agenzia spaziale italiana (Asi) e ad accordi già sottoscritti, ma sembra già di vedere la prima persona di colore e la prima donna della Nasa sulla Luna che, dai piccoli oblò di quei bunker semisotterranei, salutano con la manina i razzi di Musk che ingranano la sesta e fanno rotta verso Marte, vera meta finale del tycoon, costi quel che costi.

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