Alexa potrà usare le voci dei morti per «far durare i ricordi», è polemica per la nuova funzione

Alexa (foto agenzia Dire)
Alexa (foto agenzia Dire)
di Valentina Venturi
Venerdì 22 Luglio 2022, 14:57 - Ultimo agg. 9 Agosto, 15:26
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Le favole della buonanotte lette dai nonni sono un ricordo indelebile, per chiunque abbia avuto la fortuna di viverlo. Un misto di sorrisi, interpretazioni vocali, profumi e calore fisico, spesso e volentieri intervallati da battute e dolci complimenti. Per chi desiderasse però passare dal ricordo emozionante alla riproposta tecnologica, ci ha pensato Alexa. Dopo il trend, partito dalla Gran Bretagna, di far raccontare le favole della buonanotte proprio dall’assistente digitale di Amazon, il passaggio successivo che rasenta la necrofilia è l’annuncio che, per chi lo desideri, quelle stesse favole possano essere raccontate con la voce di un defunto, magari della nonna recentemente scomparsa.

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«Basterà un solo minuto di registrazione»

L'annuncio è avvenuto in occasione del Re:Mars 2022, l’evento annuale su intelligenza artificiale, machine learning, spazio e robotica organizzato proprio da Amazon: si sta lavorando a una funzionalità sperimentale che permetterà ad Alexa di imitare le voci, anche quelle dei propri cari che non ci sono più. Come riuscirci? Basterà un solo minuto di registrazione, per «far durare i ricordi», ha dichiarato Rohit Prasad, scienziato capo di Amazon per Alexa AI.

Nella clip di presentazione della nuova funzionalità, infatti, Alexa legge una favola a una bambina riproducendo fedelmente la voce della nonna scomparsa.

Non è un «sedativo al dolore»

«Non si può pensare che questo possa essere un sedativo al dolore perché non lo è assolutamente - spiega all'agenzia Dire Chiara Borgia, pedagogista, formatrice e vicedirettrice del magazine pediatrico Uppa - La nostalgia, il dolore, le emozioni difficili, sono esperienze che vanno attraversate, tanto dagli adulti quanto dai bambini- continua Borgia che è anche specializzata nel settore della Death Education- non bisogna cercare sempre fonti di consolazione, anche i bambini devono poter attraversare le emozioni negative per imparare a gestire le sfide difficili. Le esperienze negative fanno parte della vita, non ci devono spaventare, le dobbiamo affrontare ed elaborare».

Il nodo della privacy

Senza dimenticare che la nuova funzionalità di Alexa tocca un altrettanto delicato tema della della privacy. La funzione dell’assistente vocale «è destinata a rappresentare un rischio perché quella registrazione comporta una raccolta di dati tra i più personali, quelli biometrici: la voce ha un’impronta unica per ciascuno di noi e ci contraddistingue». Dichiarazioni rilasciate da Guido Scorza, componente del Garante per la protezione dei dati personali, interpellato dalla Dire per ragionare dei possibili scenari legati a questa nuova tecnologia messa a disposizione del grande pubblico.

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