TikTok spia gli utenti in Europa, privacy a rischio: come proteggere i dati

Tik Tok spia i dati degli utenti in Europa
Tik Tok spia i dati degli utenti in Europa
di Giulia Soligon
Giovedì 3 Novembre 2022, 22:06 - Ultimo agg. 4 Novembre, 12:52
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Big Tik Tok is watching you. Niente più segreti per l'app cinese del momento, ora in grado di spiare   
gli utenti del Regno Unito. Nomi, numeri di telefono, età, e-mail e posizioni. Ancora non si conosce il genere di dati che finirebbero condivisi in tutto il mondo, ma una cosa è certa. Come riferisce al MailOnline Jake Moore, esperto di sicurezza informatica, si tratta di un «passo preoccupante» verso tante altre aziende che vendono i dati personali dei consumatori, perché il rischio è che queste decidano di seguire la stessa strada. Oltre alla Cina, le informazioni catturate dal social con più di un miliardo di utenti sarebbero disponibili ai dipendenti in Brasile, Canada, Israele, Giappone, Malesia, Filippine, Singapore, Corea del Sud, Singapore e Stati Uniti.

Con la nuova politica la privacy sarà solo un ricordo

Ma qual è la ragione che avrebbe spinto la ByteDance di Pechino, proprietaria dell'app, a fare questo passo? Da Tik Tok fanno sapere che tale politica, applicata allo «Spazio economico europeo, al Regno Unito e alla Svizzera» sarebbe orientata al miglioramento delle prestazioni dell'algoritmo.

Come sottolineano dalla casa madre anche i dipendenti con accesso ai dati hanno dimostrato di averne bisogno per «svolgere il proprio lavoro». Coerenza, divertimento e sicurezza ha dichiarato Elaine Fox, responsabile della privacy di Tik Tok Europa, sarebbero quindi le motivazioni alla base di tale scelta. Una tesi che però non convince Moore, il quale sull'argomento precisa: «La maggior parte delle app sul telefono cercherà di raggruppare e analizzare quanti più dati personali possibile, ma Tik Tok sta tentando di visualizzare più della maggior parte. Il loro algoritmo non solo aiuta gli utenti ad assorbire contenuti personalizzati, ma Tik Tok apprende costantemente le abitudini degli utenti al fine di trarre profitto e persino condividere tra terze parti». Per Moore, quindi, nessun dubbio sull'appetibilità di questi dati, che se da una parte migliorebbero i contenuti nei feed, dall'altra però fanno crescere la preoccupazione «che tutte queste informazioni private finiscano nelle mani sbagliate per le quali gli utenti non si sono registrati» ha continuato.

Come proteggere il proprio account

Tuttavia, aggirare l'ostacolo e così il rischio che i propri dati siano prelevati è possibile e per farlo Moore consiglia di utilizzare per l'accesso a Tik Tok un dispositivo completamente separato.

Poca chiarezza all'orizzonte anche per quanto concerne i dati relativi alla posizione. Nonostante la Casa neghi di raccogliere informazioni precise sulla posizione degli utenti in Europa, la politica adottata sulla privacy recita che "con il tuo permesso, potremmo anche raccogliere informazioni precise sulla posizione (come il GPS)". È sempre lo stesso Moore ad affermare come «I Termini e condizioni sono difficili da controllare e la maggior parte delle persone li accetta solo per far funzionare le app. Tuttavia, di solito contengono molto più del previsto e questo indica dove stanno andando i dati, ma non sempre se sono usati con un linguaggio intelligente. Apple e Google fanno molto per proteggere i dispositivi dal tracciamento, ma è estremamente difficile utilizzare queste app senza che alcuni dati personali vengano condivisi».

Quella della privacy è una vecchia storia per il social cinese

Già al centro di discussioni sulla privacy, non era mancata occasione per cui Tik Tok fosse associata al Partito Comunista Cinese. I vertici della proprietà avevano ripetutamente smentito la notizia: l'app popolare non è controllata dal governo. Vero o falso che sia, la questione resta confusa anche sul fronte della disponibilità dei dati degli utenti. A margine di una lettera risalente al luglio scorso il CEO di Tik Tok Shou Zi Chew confermava che i dipendenti della Cina potevano avere accesso soltanto a «una serie ristretta di dati degli utenti statunitensi non sensibili». Assieme a questa era giunta anche la notizia che le stesse informazioni erano state inoltrate a server gestiti da Oracle ad Austin in Texas. Dichiarazioni arrivate dopo che l'audio di più di 80 riunioni interne di Tik Tok era finito in un'indagine di BuzzFeed News, nel corso delle quali un regista di Tik Tok dipingeva l'ingegnere di ByteDance come un "Master Admin" con la possibilità di accedere a tutto. Questo almeno secondo BuzzFeed. «Accuse e insinuazioni errate e non supportate da fatti» è stato l'imperativo commento del CEO in merito all'articolo di BuzzFeed News.

Di questa settimana è la proposta da parte di Brendan Carr, commissario della Federal Communications Commission degli Stati Uniti, di vietare TikTok nel Paese. «Non credo ci sia una strada da intraprende se non quella di un divieto» ha dichiarato al giornale digitale americano Axios.

 

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