Elezioni, sul web electionmood: l'osservatorio comunicazione politica sui social

Elezioni, sul web electionmood: l'osservatorio comunicazione politica sui social
Mercoledì 7 Febbraio 2018, 18:11 - Ultimo agg. 8 Febbraio, 13:10
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Misurare le autentiche reazioni del pubblico dei social network rispetto alle notizie diffuse dai media, o parametrare il consenso degli utenti in merito ad una proposta elettorale o ad un fatto di cronaca da oggi è finalmente possibile anche in Italia. Con il nuovo portale www. electionmood.it, lanciato da Epoka Group, è ora possibile consultare e analizzare a livello statistico e in tempo reale l'autentico sentiment del web, grazie a un algoritmo che utilizza l'intelligenza artificiale per misurare e valutare la reazione del pubblico della rete nei post e nei commenti, tenendo conto dell'analisi del volume di engagement, la sua rapidità di crescita e decrescita e il 'mood' dei commenti postati.

L'analisi dei big data, così, si focalizza sull'appuntamento democratico più rilevante del nostro Paese: le elezioni politiche e regionali del prossimo 4 marzo. ElectionMood «nasce per mostrare in modo semplice e intuitivo come i mezzi di informazione trattano la campagna elettorale sui social e le reazioni del pubblico al frame interpretativo proposto dai media digitali», spiegano i creatori del portale. L'analisi dei dati è basata su due diverse tipologie di osservazione della rete come gli articoli postati di ora in ora dalle testate giornalistiche nei propri canali social e, ovviamente, la reazione del pubblico alle diverse notizie pubblicate.

Osservati speciali del nuovo portale sono 44 testate giornalistiche tra quotidiani, agenzie di stampa e principali canali news nazionali a partire dal 1 novembre 2017, per un volume di oltre 80 mila post mensili che generano una media di 20 milioni di interazioni e oltre 500 mila commenti.
L'osservatorio, inoltre, risponde in modo immediato anche alle ultime raccomandazioni dell'Agcom riguardo alla parità d'accesso ai social da parte degli attori politici. Fermo restando che i social restano per ora un luogo libero di espressione, già si sono affermate come sul web 1.0 le dinamiche dei media tradizionali, che anche sui social la fanno da padroni per numero di utenti e platea raggiunta.
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