Tra IA e algoritmi, alla Cattolica la sfida per restare umani

Tra IA e algoritmi, alla Cattolica la sfida per restare umani
Tra IA e algoritmi, alla Cattolica la sfida per restare umani
Martedì 14 Settembre 2021, 11:44 - Ultimo agg. 15 Settembre, 10:40
3 Minuti di Lettura

Numerosi i benefici dell'utilizzo dell'intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie in ambito medico, farmacologico e delle scienze cognitive, ma non mancano nemmeno i rischi collegati al loro utilizzo. Come affrontare l'irruzione delle tecnologie, in particolare dell'IA, con una prospettiva di tipo umanistico e non iper-scientifico e settoriale? A sciogliere i nodi di una questione cruciale è stato il dibattito «Post-umano, sovrumano o semplicemente umano?», che si è tenuto oggi al Museo della Scienza e Tecnologia, promosso dall'Università Cattolica del Sacro Cuore insieme con la Consulta Scientifica del Cortile dei Gentili. Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, intervenuto alla fine del dibattito, ha posto l'accento sulla necessità di «regole» e «codici». Ma, ha precisato, non dobbiamo temere per il primato dell'uomo «poiché le macchine hanno bisogno di essere accese, sono ingombranti, e necessitano di molta energia e vanno programmate». Anzi, «temo di più chi possiede il dato e chi fa il programma», ha detto Cingolani, osservando che, tra i campi in cui la trasformazione digitale può avere effetti benefici e immediati, primo fra tutti è quello ecologico.

Ma «da un automa possiamo attenderci che produca un'opera di maniera, riproduttiva di un paradigma stilistico dato, non ci attendiamo l'originalità», ha affermato il Rettore dell'Università Cattolica di Milano, Franco Anelli, osservando che «l'umano va allora ricercato nella capacità di essere creativo, di dar vita a sensazioni che generano sensazioni».

Ed è proprio qui il nocciolo della questione che esprime appieno «la tensione dialettica tra i due grandi poli della contemporaneità: la tecnologia e l'antropologia». Ad aprire il dibattito, il presidente del Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia, Lorenzo Ornaghi. 

Studio cervello, salto nel futuro grazie a neuroinformatica e IA: le novità al congresso della Società italiana neuroscienze

© RIPRODUZIONE RISERVATA