Nexus, sensori e piattaforme
per dare voce alle cose

Nexus, sensori e piattaforme per dare voce alle cose
di Rossella Grasso
Lunedì 5 Marzo 2018, 21:40 - Ultimo agg. 22:10
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«Dare voce alle cose». È questa la mission di Nexus TLC, la startup innovativa fondata da Francesco Serino, 32 anni, ingegnere delle telecomunicazioni. Francesco ha capito bene che all'epoca del 4.0 le cose devono essere intelligenti per migliorare davvero la vita di tutti. Così ha messo su la startup innovativa con un team giovane, la media di età è di 25 anni, e comprende ricercatori e stagisti della Federico II che contribuiscono a migliorare le tecnologie di Nexus. «La nostra è una startup innovativa che lavora in ambito ICT e TLC - spiega il CEO - Principalmente ci occupiamo di internet delle cose. Gli ambiti di applicazione delle nostre soluzioni vanno dalla sicurezza all'efficienza e alla sostenibilità. Realizziamo soluzioni di monitoraggio e controllo da remoto per portare vantaggio sia all'ambito industriale, sia nell'ottica smart city come efficienza e sicurezza delle nostre città».
 


Il team di Nexus ha già realizzato diversi progetti tra cui il tombino intelligente che prevede e segnala eventuali problemi nelle starde così che le amministrazioni possano chiuderle. Poi c'è «Safe underpass», il sottopasso sicuro che, grazie all'utilizzo dell'elettronica, sensoristica e il pieno sviluppo di IOT, consente ai cittadini di non correre rischi in caso di pioggia. Il progetto è stato presentato a Fututo Remoto e all'edizione napoletana di Smau, riscuotendo un grosso successo come tecnologia utile per il cittadino. Ma non è finita qui. Il team ha sviluppato per diverse aziende di facility management la piattaforma «Smart Clean Platform», un'insieme di sensori e interfacce digitali che comunicano tra di loro efficientando il mondo delle aziende, creando soluzioni che facciano risparmiare e allo stesso tempo siano più produttive. «Per esempio - racconta Francesco Serino - abbiamo ideato un sensore conta persone da applicare sulla porta dei bagni pubblici. Solo dopo un certo numero di ingressi il sensore segnala la necessità di una pulita. Così i bagni vengono igienizzati solo quando serve davvero portando un risparmio di fatica e denaro e un servizio efficiente per gli utenti. È utile anche all'ambiente perchè si riduce il consumo dei detersivi che inquinano».

L'idea di fare una startup è venuta in mente a Francesco che lavorava a Roma in una grossa azienda di telecomunicazioni. Ma la passione, la voglia di tornare a Napoli e di costruire qualcosa di suo lo hanno spinto a lasciare tutto per ricominciare da zero e il successo non si è fatto attendere. Adesso la startup è a Campania NewSteel, incubatore certificato promosso e partecipato dall'università Federico II e da Città della Scienza, grazie al quale sta implementando le sue attività e il core business. «L'IOT oggi non è ancora così importante come lo sarà in futuro  - dice Francesco - Un paio di anni fa non si sapeva nemmeno cosa fosse e a cosa potesse servire. Tutti ne parlavano ma nessuno lo applicava. Oggi è utilissimo, domani sarà indispensabile, come possiamo vedere già dal discorso Industria 4.0». 
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