Truffe telefoniche: attenti, c'è un robot al cellulare. Dilagano le chiamate automatiche dai call center. Come difendersi

Truffe telefoniche: attenti, c'è un robot al cellulare Dilagano le chiamate automatiche dai call center
Truffe telefoniche: attenti, c'è un robot al cellulare Dilagano le chiamate automatiche dai call center
di Raffaele d’Ettorre
Lunedì 8 Agosto 2022, 07:58 - Ultimo agg. 08:34
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«Attenzione, c’è un’offerta speciale pensata apposta per te». Quante volte negli ultimi mesi ci è capitato di rispondere al telefono e sentire questa frase? L’urgenza è palpabile ma la parlata è strana, macchinosa: dall’altra parte infatti non c’è un operatore ma un audio preregistrato da un software che fa di tutto per simulare il più possibile la cadenza umana.

Si evolve così il telemarketing aggressivo, e l’arma più diffusa ed economica a disposizione dei call center diventa la cosiddetta “robocall”, una telefonata effettuata attraverso software automatizzati che lavorano incessantemente per trovare acquirenti sempre nuovi, sfogliando grandi database di numeri telefonici spesso ottenuti illegalmente.

«Il nostro sistema si occuperà di sintetizzare il tuo testo personalizzato, di convertirlo in voce umana e di inviare i messaggi automatici: facile, rapido ed economico», si legge sul sito di un’azienda di telemarketing spagnola attiva anche in Italia.

Che promette, a fronte di un costo contenuto, una copertura globale per «chiamate automatizzate di massa low cost».

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E la chiave è proprio lì, in quel “low cost”: non gratis quindi ma quasi, con una spesa facile da ammortizzare quando puoi raggiungere potenziali clienti in qualunque parte del mondo grazie a un software capace di effettuare fino a un milione di chiamate l’ora. Il fenomeno dopo la pandemia si è talmente intensificato che oggi, secondo il Codacons, un utente riceve mediamente 5 telefonate commerciali a settimana, quasi tutte robocall. Che, quando usate come strumento di marketing (e previo consenso dell’interessato), risultano del tutto legali, tanto che negli States vengono impiegate anche dagli studi medici per avvisare i clienti di eventuali appuntamenti o dall’IRS per scandire il calendario fiscale.


LA CLONAZIONE
Ma esistono anche chiamate automatiche fraudolente che si appoggiano alla tecnica dello spoofing, imitando cioè il numero di un ente affidabile (ad esempio le Poste) per clonare il telefono della vittima o addirittura usando le nostre risposte (basta un semplice “sì”) per concludere un contratto a nostra insaputa. Spesso le robocall servono solo a confermare che il numero è attivo, ed è per questo che a volte capita di ricevere telefonate dove non si sente nulla. In gergo si chiamano “chiamate spazzatura”: i call center si accertano che il nostro contatto sia valido e lo rivendono alle aziende fraudolente, in un mercato nero dei numeri telefonici che negli Stati Uniti genera 10 miliardi di dollari l’anno.


Come tutelarsi? Sempre negli States, dove il fenomeno ha assunto proporzioni allarmanti, i procuratori generali di 50 stati hanno creato la “Anti-Robocall Litigation Task Force”, con lo scopo di intraprendere azioni legali contro le società responsabili della diffusione delle robocall fraudolente. In Italia dal 27 luglio il Mise ha istituito il Registro Pubblico delle Opposizioni (www.registrodelleopposizioni.it), che non solo permette a tutti i cittadini italiani di bloccare le chiamate di telemarketing indesiderate ma obbliga anche le aziende a consultare il registro ogni 15 giorni per cancellare dai propri database tutti i numeri ottenuti senza consenso, pena multe salatissime.


LE SOLUZIONI
È ancora presto per capire se e quanto questo registro sarà efficace. Intanto i maggiori operatori di telefonia si stanno attivando per integrare le funzionalità di blocco direttamente alla fonte. Dal proprio account Iliad è possibile filtrare in automatico tutti i numeri nascosti, mentre “Please don’t call” di WindTre sfrutta un algoritmo per confrontare i numeri contenuti nel proprio database con le chiamate in ingresso, bloccando quelle indesiderate. IA contro IA dunque, ma a muovere le fila del duello algoritmico saranno sempre loro, gli operatori di telefonia, che in passato sulla questione hanno avuto dei problemi: il Garante della Privacy ha multato WindTre (17 milioni di euro) e Tim (28 milioni di euro) per trattamento illecito dei dati a scopo promozionale.

Comunque, per ovviare a qualsiasi eventualità, quando riceviamo una robocall la soluzione migliore rimane quella di interrompere immediatamente la chiamata e bloccare il numero. Per evitare lo spoofing, meglio allenarsi a non rispondere mai “sì” a chiamate sospette né a premere i tasti indicati: queste azioni hanno lo scopo di trascinarci più a fondo nell’inganno e a confermare che il nostro numero è associato a una persona reale, idonea perciò a ricevere ancor più chiamate automatizzate e tentativi di truffa.
 

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