Internet, Corecom Sicilia: «Giovani sempre più connessi», impazzano i social

Internet, Corecom Sicilia: «Giovani sempre più connessi», impazzano i social
Internet, Corecom Sicilia: «Giovani sempre più connessi», impazzano i social
Giovedì 22 Luglio 2021, 15:19 - Ultimo agg. 23 Luglio, 09:51
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I giovani sono sempre più connessi, soprattutto sui social. Le insidie della navigazione in rete per i giovani, gli strumenti per difendersi dal cyberbullismo, il ruolo della Dad sono alcuni dei temi approfonditi con cinquecento studenti siciliani che hanno partecipato a un questionario on line sulla competenza digitale promosso dal Corecom Sicilia. «I risultati dell'indagine offrono  numerosi spunti di riflessione - dice Maria Astone, presidente del Comitato regionale di controllo - In particolare, appaiono significativi alcuni dati: la convinzione sulla insufficienza della preparazione digitale dei docenti e dei genitori, la necessità di favorire l'acquisizione di conoscenze relative ai diritti dei minori in Internet, il ruolo della Dad e gli effetti da essa prodotti, anche con riferimento alla riduzione dei contatti personali e all'incidenza negativa sulla crescita psichica e culturale degli studenti».  «Colpisce anche la consapevolezza dei giovani - prosegue - sulla circolazione incontrollata di informazione false e l'esigenza di verificarne la veridicità, pur in assenza di adeguati strumenti di controllo». Il questionario è stato proposto ai giovani che hanno partecipato al ciclo di sei webinar sul tema Percorsi di alfabetizzazione mediatica che ha coinvolto, dal 16 aprile al 21 maggio scorsi, circa 700 giovani, dalla prima all'ultima classe di diverse scuole superiori dell'Isola, per testare la loro preparazione nell'alfabetizzazione digitale. L'analisi delle 500 risposte arrivate conferma l'enorme rilievo della sfera digitale nella vita dei ragazzi: più della metà si connette ogni giorno, soprattutto da casa, in orario extrascolastico (92,8%).

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L'utilizzo per motivi di studio è ormai indispensabile per la quasi totalità dei partecipanti all'indagine (91,4%) e impone familiarità con programmi di scrittura come Word (87,2%) e di navigazione su internet (Chrome 86,8%) mentre meno scontato è l'utilizzo di software di calcolo (Excel 20,2%) e di posta elettronica (Outlook 7,2%). Imperano i social network. Il più amato è Whatsapp (97,8%), seguito a ruota da Instagram (92,8%). Con un certo margine di distacco si attesta Youtube (73,9%) e solo al quarto posto Tik Tok (65,3%). Si conferma che la piattaforma Facebook non riscuote il consenso dei giovani: lo usa solo il 32% degli intervistati. Così come è una minoranza quella che segue Google+ (21%), Tellonym (7,8%) e Snapchat (5%).  In merito alla capacità di utilizzare programmi informatici i ragazzi siciliani si ritengono abbastanza preparati: la maggioranza si attribuisce almeno la sufficienza in una scala da uno a dieci (il 28,8% si dà 8, il 26% si assegna 7 e il 15,2% autostima un 6).

Ancor più ferrati nella capacità di gestire i social network: ben il 31,9% si assegna un 10, il 27,9% arriva a 9 e il 22,6% si ferma ad 8. Il questionario mette in evidenza che la maggior parte dei ragazzi si considera in grado di proteggere i propri dati personali. Sempre in una scala da 1 a 10, il 28,5% si assegna il range massimo, il 19,6 per cento si attribuisce 9 e il 23% arriva ad 8. 

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Il fenomeno del cyberbullismo, con le sue tante sfaccettature (flaming, harassment, trolling, cyberstalking, exposure/outing, exclusion, denigration, trickery, happy slapping, masquerade/identity theft) risulta ben noto agli studenti, che nel 64% dei casi si ritengono informati mentre il 36% non pensa di poterle riconoscere tutte. Nonostante la consapevolezza, però, l'81,4% degli intervistati gradirebbe avere maggiori informazioni attraverso incontri con professionisti ed esperti. Un'esigenza forte, che emerge anche se il 67,8% di loro ha già lavorato a scuola sui diritti in rete, la cittadinanza digitale ed il cyberbullismo. Per i ragazzi i propri docenti hanno poca familiarità con i social: il 36,5% degli intervistati si dice convinto che solo pochi professori hanno capacità in questo ambito, il 24,4% attribuisce buone capacità digitali solo a metà del corpo docente, il 20,8% risponde di non avere elementi per fare questa valutazione e solo l'8,6% ritiene che tutti i docenti siano smart. Ancor più netto il distacco rispetto alla valutazione dei giovani sulle capacità digitali dei propri famigliari: il 45,1% pensa che i genitori competenti siano pochi, il 28,4% ritiene che metà dei famigliari sia in grado di utilizzarli e appena per il 17,7% considera smart mamme e papà.  La fiducia dei giovani nella tecnologia e nella capacità della didattica innovativa di migliorare l'attenzione, la motivazione e l'apprendimento non è così scontata: il 45,6% la considera utile, il 37,6% la ritiene sicuramente utile, il 12% boccia l'idea. I giovani affermano di usare internet, oltre l'attività di studio, quando si annoiano e non hanno altro da fare (70,8%), se sono soli a casa (38,2%) o con gli amici (14,4%), con i genitori (12,8%) mentre il 25% si dichiara costantemente connesso e il 16,8 per cento anche durante l'orario scolastico. 

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