Fino a qualche anno fa parlare del tempo e delle condizioni meteorologiche rappresentava un argomento leggero e neutro per iniziare una conversazione o rompere un momento di silenzio.
Oggi il discorso sul meteo non è più un diversivo, ma rappresenta un argomento drammaticamente serio, considerando quello che sta succedendo negli ultimi mesi. Ovviamente esiste un problema più grande e articolato, ed è il climate change. «Dobbiamo parlare di clima, non di meteo» è stato uno dei primi e più longevi slogan dei movimenti ambientalisti contemporanei, da Fridays for Future in poi. Argomento davvero complesso quello del clima, che è giusto venga trattato in modo analitico dagli scienziati e dai rapporti Onu con modelli e grafici: da parte nostra però può essere intelligente provare ad approcciare il meteo in modo meno banale e isterico, e un po’ più serio e analitico.
I DATI
Per far questo ci può anche aiutare la tecnologia, attraverso dispositivi sempre più sofisticati che permettono non solo di avere informazioni più puntuali sul tempo nella propria microzona, segnalando la temperatura e l’umidità, all’interno e all’esterno della casa, la pressione atmosferica, dati sulla pioggia e sul vento ma anche vedere come si evolvono le perturbazioni in uno spettro più ampio. Si chiamano Stazioni Meteo o stazioni meteorologiche domestiche. Ci sono molti prodotti sul mercato sia di fascia bassa, che media e alta e, in questo caso, non sempre un prezzo più alto corrisponde a una migliore qualità del dispositivo. Tuttavia è importante, prima di cercare, avere ben presenti quali sono le funzionalità che questi device offrono e quali possono essere utili per le nostre esigenze. Ecco allora qualche informazione per un futuro acquisto. La precisione è decisamente la caratteristica più importante, anche se è la più difficile da valutare. In questo caso si consiglia sempre di consultare le schede tecniche e di scegliere stazioni con bassi margini di errore.
CONDIVISIONI
Quasi tutte le stazioni meteorologiche oggigiorno funzionano in modalità wireless, quindi i vari strumenti si alimentano sia a batteria che a energia solare.
COLLOCAZIONI
Una parola va spesa anche sul posizionamento dei sensori. L’indicatore di temperatura e umidità deve essere posizionato in un’area ombreggiata a circa un metro e mezzo da terra e lontano da pioggia diretta o nevicate. Inoltre non va collocato vicino o sopra il cemento o altri potenziali radiatori di calore o anche vicino alla finestra della camera da letto, perché c’è il rischio che l’aria calda che fuoriesce dalla casa annulli la corretta rilevazione. Sulla posizione del pluviometro non ci sono particolari consigli, l’importante è che non sia sistemato troppo in basso, in modo che gli spruzzi da terra causino letture falsate. L’anemometro (ovvero lo strumento per la misurazione del vento) è lo strumento più difficile da posizionare: nelle rilevazioni meteo che vediamo in tv si trovano a un’altezza di circa 10 metri dal suolo, ma siccome questo tipo di altitudine non è sempre pratica, si consiglia di posizionarlo a tre metri sopra eventuali ostacoli vicini. Ci sarà anche bisogno di una bussola nelle vicinanze che servirà per puntarla nella giusta direzione.
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