Tecnologia "rugged", i device indistruttibili vincono la prova di forza

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di Michele Boroni
Mercoledì 15 Giugno 2022, 13:39 - Ultimo agg. 18 Giugno, 14:43
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La tecnologia e i gadget, usati nel modo e nei tempi giusti, ci aiutano sia nella vita di tutti i giorni sia nelle situazioni più particolari ed estreme.

Con la pioggia, in mezzo al mare e a forte rischio caduta, oppure per accompagnare attività sia sportive (mare, montagna, volo) sia lavorative (cantieri, luoghi caratterizzati da alte temperature o vicini all’acqua...). Da alcuni anni all’interno del mondo tech c’è questa categoria “rugged” che sta avendo molto successo. Rugged si usa nel linguaggio inglese di tutti i giorni e può avere una serie di significati che vanno da rude a duro, forte, passando per aspro. Nel mondo della tecnologia, invece, rugged è una parola che identifica quei dispositivi capaci di sopravvivere a condizioni estreme perché progettati con delle caratteristiche fisiche che li rendono molto resistenti. Un tempo i device rugged erano piuttosto ingombranti e dall’estetica non proprio invitante, però negli ultimi anni anche il design di questi dispositivi è piacevole, pur mantenendo un look rude, ma soprattutto riesce sempre più a resistere a cadute da grande altezza, alla polvere, all’immersione in acqua, alle altissime temperature o agli schiacciamenti.

CERTIFICAZIONI

Ovviamente si parte dal nostro compagno di vita. Negli ultimi anni gli smartphone rugged hanno vissuto una sorta di ritorno di fiamma grazie ad alcuni produttori storici come Nokia (con il modello XR20) e Motorola (con Defy) che hanno rinnovato la proposta guadagnando l’interesse per questa categoria. In particolari i produttori tech si avvalgono anche di collaborazioni con professionisti del settore: ad esempio Motorola si è affidata a Bullitt-Group realtà specializzata nella costruzione di prodotti rinforzati, la stessa che produce anche accessori per Caterpillar e Land Rover. In questo caso le classiche certificazione IP68 di resistenza contro liquidi e polvere non sono sufficienti: la certificazione necessaria è quella degli standard militari come ad esempio MIL-STD-810H, la più alta che oggi si possa raggiungere, e testimonia la capacità di funzionare con escursioni termiche elevatissime.

Questi smartphone sono solitamente realizzati con strutture in polimeri, ovvero plastica particolarmente rinforzate in grado anche di fungere da assorbimento degli urti: i modelli in commercio oggi, in particolare, sono in grado di resistere a cadute da 1,8 m senza alcun tipo di problema e possono anche essere immersi in acqua fino a circa 1,5 m per 35 minuti senza alcun tipo di rischio (anche se non possiamo definirli subacquei, ma solo resistenti a immersioni accidentali). Altre caratteristiche degli smartphone rugged è la presenza di pulsanti personalizzabili, che permettono nelle condizioni più disparate di sfruttare un comando rapido accessibile anche con i guanti, magari per aprire un’applicazione che si usa spesso o per chiamare un contatto senza accedere al menu.

AL LAVORO

 Alcuni modelli offrono anche il pulsante definito Push to talk, una vera e propria ricetrasmittente che non usa la rete dei cellulari ma altre frequenze. Un altro dispositivo che ultimamente viene molto utilizzato e proposta in versione rugger è lo smartwatch. In questo caso si tratta davvero di device impermeabili (fino a 100 metri di profondità), resistenti a ogni tipo di urto e a temperature estreme e con un design rugged con caratteristiche distintive, come ad esempio le cornici rialzate attorno allo schermo per una protezione extra. Alcuni di questi hanno anche la capacità di inviare sms di emergenza verso i contatti predefiniti premendo un tasto o automaticamente in caso di incidente. Una funzione importante soprattutto per chi lavora in un contesto in cui l’attenzione diventa fondamentale. Ci sono anche tablet e notebook rugged pensati per chi è costretto a lavorare in condizioni fisiche e meteo estreme. Si tratta di device che coniugano uno chassis ad alta resistenza con potenti processori, progettati per resistere a condizioni difficili, per temperatura, umidità e polvere – pensiamo ad esempio a cantieri, magazzini, aree di imbarco: i tablet rugged ad esempio sono certificati per cadute da un massimo di 180 cm e possono operare in un range esteso di temperature, da -29°C a +63°C. Per gli sport estremi infine ci sono le actioncam ovvero piccole fotocamere corazzate, perfette per gli sport d’azione e per il motovlogging: hanno le stesse specifiche dei full frame mirrorless o reflex ma sono più robuste, impermeabili e pratiche e con un obiettivo fisso (grandangolare) che cattura immagini ad alta definizione con frame rate elevati. Quindi risultano ideali per arrivare laddove gli smartphone o le fotocamere tradizionali non riescono. 

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