Ariane 5 porta in volo Eutelsat Quantum, il satellite del futuro. E il 16 agosto tocca al razzo Vega

Ariane 5 porta in volo Eutelsat Quantum, il satellite del futuro. E il 16 agosto tocca al razzo Vega
di Paolo Ricci Bitti
Domenica 15 Agosto 2021, 14:05 - Ultimo agg. 20 Febbraio, 06:40
7 Minuti di Lettura

Primo "ping" (contatto) registrato: dopo aver dispiegato le sue grandi "ali" costituite dai pannelli solari, il satellite Eutelsat Quantum ha cominciato a dialogare con i tecnici a Terra distanti 36mila chilometri, la quota dei satelliti geostazionari che restano sempre sulla verticale della stessa zona del pianeta. A quell'altezza (la massima usata finora per i satelliti) ne bastano 3 per illuminare tutta la Terra. Eutelsat Quantum è il satellite più avanzato ora in attività: offrirà per 15 anni la possibilità di essere riprogrammato più volte adattondosi a molteplici compiti nel campo delle telecomucazioni. Una versatilità senza precedenti che potrà essere sfruttata anche nel campo della prevenzione delle calamità.

Un'altra missione (la 254a) compiuta per il razzo lanciatore Ariane 5 decollato dallo spazio porto di Kourou nella Guyana francese con l'aiuto dei due booster (razzi ausiliari) costruiti da Avio a Colleferro. Il lancio è avvenuto il 30 luglio con il lanciatore che ha portato in orbita due satelliti dal Centro Spaziale Guyanese (CSG): Star One D2, costruito da Maxar Technologies per l'operatore brasiliano Embratel, ed appunto Eutelsat Quantum per Eutelsat, sviluppato con Airbus Defence and Space e dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa). Un lancio perfetto che ha riscosso i complimenti anche dell'astronauta Samantha Cristoforetti, attualmente in addestramento per la sua seconda missione fissata per la prossima primavera.

"Con questo nuovo successo di Ariane 5, il primo nel 2021, Arianespace è lieta di continuare il suo servizio a due tra i suoi clienti più fedeli, gli operatori Embratel ed Eutelsat", ha affermato Stéphane Israël, Ceo di Arianespace. “Questa missione con due satelliti molto innovativi a bordo, uno costruito da Maxar Technologies e l’altro sviluppato da Airbus Defence and Space ed Esa, ha riconfermato la competitività e l'affidabilità delle nostre soluzioni di lancio al servizio delle ambizioni dei nostri clienti. Ci impegniamo a soddisfarli sempre, con i nostri lanciatori attuali, Ariane 5, Soyuz e Vega, e futuri, Ariane 6 e Vega C”.

Morena Bernardini

Morena Bernardini, responsabile Strategie ArianeGroup: “É stato un lancio perfetto, con due clienti fedeli di Arianespace, Embratel e Eutelsat. Per Eutelsat si trattava di un satellite innovativo e all’avanguardia, quantum. Questo lancio ci prepara ai prossimi due previsti a breve tra cui il lancio del famoso James Webb Space Telescope che la Nasa ha affidato ad Ariane 5”.

Paolo Ricci Bitti

Elodie Viau, Direttrice di Telecomunicazioni e Applicazioni Integrate dell'ESA, ha dichiarato: "Sono orgogliosa di aver assisteto al lancio di Eutelsat Quantum, che è il risultato di un Progetto Partnership Esa. ESA promuove l'innovazione del settore spaziale nel Regno Unito e in Europa consentendole l'affermazione su mercati globali delle telecomunicazioni altamente competitivi.

Investire nello spazio crea posti di lavoro e prosperità sulla Terra".

Star One D2 è un satellite multi-missione ad alta capacità con transponder in bande Ku, Ka, C e X, che gli consentiranno di espandere la copertura della banda larga in nuove regioni dell'America centrale e meridionale e aggiungere un payload aggiornato in banda X per uso governativo sulla regione atlantica. Costruito sulla comprovata piattaforma di classe 1300 di Maxar presso lo stabilimento di produzione dell'azienda a Palo Alto, in California, Star One D2 migliorerà l'accesso a servizi di alta qualità, servendo la flotta parabolica in Brasile, Pay TV, backhaul di telefoni cellulari, dati, video e Internet per clienti aziendali e agenzie governative.

Il satellite EUTELAST QUANTUM è stato sviluppato nell'ambito di un partenariato pubblico-privato tra l'Agenzia spaziale europea (ESA), l'operatore Eutelsat e Airbus Defence and Space. Con il suo design configurabile basato su software, EUTELSAT QUANTUM sarà il primo satellite universale al mondo che può essere ripetutamente adattato alle esigenze del cliente in qualsiasi momento. E' dotato di antenna ricevente orientabile elettronicamente e opera in banda Ku con otto fasci indipendenti riconfigurabili. Questa configurazione consente all'operatore di riconfigurare in orbita i raggi a radiofrequenza sulle zone di copertura, fornendo una flessibilità senza precedenti nei servizi dati, governativi e di mobilità.

Nel corso della sua vita, il satellite, che può essere riprogrammato in orbita, sarà in grado di rispondere alle esigenze in continua evoluzione.

I suoi fasci possono essere riorientati in modo tale da potersi muovere in tempo quasi reale e fornire informazioni ai passeggeri a bordo di aerei o navi in movimento. Possono inoltre essere adattati per fornire un maggior numero di dati in caso di aumento della domanda.

Il satellite è in grado di rilevare e definire qualsiasi emissione anomala, per poter rispondere in modo dinamico a interferenze accidentali o disturbi intenzionali.

Rimarrà in orbita geostazionaria per tutto il suo ciclo di vita di 15 anni, dopo di che sarà posizionato in sicurezza in un’orbita “cimitero” lontano dalla Terra così da non rappresentare un rischio per altri satelliti.

Il rapporto tra Arianespace e gli operatori Embratel ed Eutelsat dura da oltre tre decenni e si è solo rafforzato nel tempo. Dal 1985, anno della sua prima missione per Embratel, Arianespace ha lanciato l'intera flotta di 12 satelliti dell'operatore brasiliano. E l'operatore globale Eutelsat ha affidato ad Arianespace il lancio di 36 satelliti dal 1983.

Per questo volo le prestazioni richieste all'Ariane 5 erano di 10.515 kg, di cui 9.651 kg per entrambi i carichi utili. Ariane 5 era inoltre dotato di uno stadio criotecnico superiore chiamato ESC-D, i cui serbatoi sono stati estesi per questa missione, con una massa totale dello stadio al decollo di oltre 19 tonnellate.

“Vedere Ariane 5 decollare dal Centro Spaziale della Guyana ha un valore simbolico in un momento in cui l'Europa dà nuova vita alle sue ambizioni spaziali, in particolare in termini di lanciatori”, ha affermato André-Hubert Roussel, CEO di ArianeGroup. “Congratulazioni ai team di ArianeGroup e Arianespace e a tutti i nostri partner, che hanno dimostrato ancora una volta la loro notevole professionalità durante una campagna chè si è svolta perfettamente. La robustezza del nostro know-how contribuirà anche al successo di Ariane 6, il cui modello di volo è in fase di integrazione nei nostri stabilimenti in Francia e Germania”.

ArianeGroup è il prime contractor per lo sviluppo e la produzione dei lanciatori Ariane 5 e Ariane 6. L'azienda coordina una rete industriale di oltre 600 aziende (di cui 350 PMI). ArianeGroup supervisiona l'intera catena di fornitura industriale ad Ariane 5, dall'ottimizzazione delle prestazioni e i corrispondenti studi associati alla produzione, dalla fornitura di dati e software specifici per la missione. Questa catena comprende attrezzature e strutture, produzione del motore, integrazione delle varie fasi e integrazione del lanciatore nella Guyana francese. ArianeGroup consegna un lanciatore pronto per il volo sulla rampa di lancio alla sua controllata Arianespace, che opera il volo dal decollo, per conto dei suoi clienti.

 Ariane 5 è un programma dell'Agenzia spaziale europea (ESA), realizzato in collaborazione tra istituzioni pubbliche e industria. Commercializzati e gestiti da Arianespace, i lanci di Ariane 5 avvengono dal Centro Spaziale Guyanese di Kourou, con il supporto di squadre del CNES, l'agenzia spaziale francese.

Vega pronto al lancio per la missione 19

Tra Colleferro, sede di Avio, e lo spazioporto di Kourou nella Guyana francese sale l'attesa del lancio numero 19 di Vega previsto per il 15 agosto. Il vettore europeo progetto e costruito al 70% da Avio a Collferro porterà in orbita anche il LEDSAT 1U CubeSat,  nanosatellite italiano progettato dagli studenti della Sapienza” di Roma con lo Space Systems and Space Surveillance Laboratory (S5Lab) dell’ateneo e la collaborazione di l’Asi (Agenzia spaziale italiana) e dell'Università del Michigan. Il piccolo satellite è agganciato agli altri "passeggeri" di Vega fra i quali il satellite per l’osservazione della Terra Pléiades Néo 4.

Il LEDSAT (LED-based small SATellite) è un CubeSat pesante appena un chilo e tre etti basato sulla tecnologia LED (Light Emitting Diodes) e servirà per il tracciamento ottico autonomo di satelliti nell’orbita bassa terrestre (LEO – Low-Earth Orbit): un satellite insomma che aiuta i colleghi più grandi a evitare collisioni con altri veicoli spaziali. 
Fa parte di un progetto universitario, nell’ambito del programma “Fly Your Satellite” dell’Esa che permette a ricercatori d’Ingegneria aerospaziale di avviare competenze pratiche nel settore dell'aerospazio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA