ChatGpt torna online: «Welcome back, Italy!». Trovato l'accordo con ​il Garante della Privacy, ecco cosa cambia

«Abbiamo incontrato o chiarito le questioni sollevate dal Garante»

ChatGpt torna online: «Welcome back Italy». Trovato l'accordo con il Garante della Privacy
ChatGpt torna online: «Welcome back Italy». Trovato l'accordo con ​il Garante della Privacy
Venerdì 28 Aprile 2023, 18:51 - Ultimo agg. 2 Maggio, 09:26
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«Welcome back Italy». Così ChatGpt annuncia il suo ritorno online per gli utenti italiani che hanno avuto nuovamente accesso al servizio. La piattaforma è tornata disponibile in Italia circa un mese dopo lo stop temporaneo deciso dal Garante per la Privacy che aveva bloccato il trattamento dei dati a causa del mancato rispetto della normativa in materia. A pochi giorni dal termine ultimo del 30 aprile fissato dall'Autorità, OpenAI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma, dopo una trattativa ha ottemperato alle richieste e riaperto il servizio. «ChatGpt è di nuovo disponibile per gli utenti in Italia - ha annunciato l'azienda -. Siamo entusiasti di accoglierli di nuovo e rimaniamo impegnati a proteggere la loro privacy. Abbiamo incontrato o chiarito le questioni sollevate dal Garante».

ChatGpt, accordo con il Garante della Privacy

L'Autorità aveva annunciato il 31 marzo scorso l'avvio di un'istruttoria, dopo aver rilevato, tra l'altro, la mancanza di una informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui dati venivano raccolti da OpenAI, ma soprattutto l'assenza di una base giuridica per giustificare la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali. Poi l'11 aprile aveva inviato una serie di prescrizioni all'azienda. «Abbiamo affrontato o chiarito le questioni sollevate dal Garante - aggiunge il portavoce - tra cui le nuove informazioni sul Centro assistenza e su come raccogliamo e utilizziamo i dati; maggiore visibilità della nostra Informativa sulla privacy sulla homepage di OpenAI e sulla pagina di accesso di ChatGpt. Maggiore visibilità del nostro modulo di disattivazione dei contenuti degli utenti negli articoli del Centro assistenza e nell'Informativa sulla privacy». «Continuiamo ad offrire il nostro processo di risposta alle email e alle richieste di privacy via e-mail - spiega la nota di OpenAi - nonché un nuovo modulo per gli utenti dell'Ue per esercitare il loro diritto di opporsi al nostro utilizzo dei dati personali per alimentare i nostri modelli. E uno strumento per verificare l'età degli utenti in Italia al momento della registrazione. Apprezziamo la collaborazione del Garante e attendiamo con impazienza di proseguire le discussioni in corso», conclude il portavoce della società che ha creato ChatGpt.

Il Garante: «Ora più trasparenza»

«OpenAI, la società che gestisce ChatGPT, ha fatto pervenire una nota nella quale illustra le misure introdotte in ottemperanza alle richieste dell'Autorità contenute nel provvedimento dello scorso 11 aprile, spiegando di aver messo a disposizione degli utenti e non utenti europei e, in alcuni casi, anche extra-europei, una serie di informazioni aggiuntive, di aver modificato e chiarito alcuni punti e riconosciuto a utenti e non utenti soluzioni accessibili per l'esercizio dei loro diritti».

Lo spiega il Garante della Privacy, precisando che alla luce di questi miglioramenti OpenAI ha reso nuovamente accessibile ChatGPT in Italia.

 

I paletti

Il Garante spiega che OpenAI ha: - predisposto e pubblicato sul proprio sito un'informativa rivolta a tutti gli utenti e non utenti, in Europa e nel resto del mondo, per illustrare quali dati personali e con quali modalità sono trattati per l'addestramento degli algoritmi e per ricordare che chiunque ha diritto di opporsi a tale trattamento; - ampliato l'informativa sul trattamento dei dati riservata agli utenti del servizio rendendola ora accessibile anche nella maschera di registrazione prima che un utente si registri al servizio; - riconosciuto a tutte le persone che vivono in Europa, anche non utenti, il diritto di opporsi a che i loro dati personali siano trattati per l'addestramento degli algoritmi anche attraverso un apposito modulo compilabile online e facilmente accessibile; - ha introdotto una schermata di benvenuto alla riattivazione di ChtaGPT in Italia, con i rimandi alla nuova informativa sulla privacy e alle modalità di trattamento dei dati personali per il training degli algoritmi; - ha previsto per gli interessati la possibilità di far cancellare le informazioni ritenute errate dichiarandosi, allo stato, tecnicamente impossibilitata a correggere gli errori; - ha chiarito, nell'informativa riservata agli utenti, che mentre continuerà a trattare taluni dati personali per garantire il corretto funzionamento del servizio sulla base del contratto, tratterà i loro dati personali ai fini dell'addestramento degli algoritmi, salvo che esercitino il diritto di opposizione, sulla base del legittimo interesse; - ha implementato per gli utenti già nei giorni scorsi un modulo che consente a tutti gli utenti europei di esercitare il diritto di opposizione al trattamento dei propri dati personali e poter così escludere le conversazioni e la relativa cronologia dal training dei propri algoritmi; - ha inserito nella schermata di benvenuto riservata agli utenti italiani già registrati al servizio un pulsante attraverso il quale, per riaccedere al servizio, dovranno dichiarare di essere maggiorenni o ultratredicenni e, in questo caso, di avere il consenso dei genitori; - ha inserito nella maschera di registrazione al servizio la richiesta della data di nascita prevedendo un blocco alla registrazione per gli utenti infratredicenni e prevedendo, nell'ipotesi di utenti ultratredicenni ma minorenni che debbano confermare di avere il consenso dei genitori all'uso del servizio. L'Autorità esprime «soddisfazione per le misure intraprese e auspica che OpenAI, nelle prossime settimane, ottemperi alle ulteriori richieste impartitele con lo stesso provvedimento dell'11 aprile con particolare riferimento all'implementazione di un sistema di verifica dell'età e alla pianificazione e realizzazione di una campagna di comunicazione finalizzata a informare tutti gli italiani di quanto accaduto e della possibilità di opporsi all'utilizzo dei propri dati personali ai fini dell'addestramento degli algoritmi». L'Autorità «riconosce i passi in avanti compiuti per coniugare il progresso tecnologico con il rispetto dei diritti delle persone e auspica che la società prosegua lungo questo percorso di adeguamento alla normativa europea sulla protezione dati». Il Garante «proseguirà dunque nell'attività istruttoria avviata nei confronti di OpenAI e nel lavoro che porterà avanti la apposita task force costituita in seno al Comitato che riunisce le Autorità per la privacy dell'Unione europea».

Il confronto

Un primo segnale - ricorda il Sole 24 ore - era arrivato in settimana quando OpenAI aveva concesso a tutti gli utenti mondiali la possibilità di escludere le proprie conversazioni dal training dell'algoritmo. Ma per il ritorno sul mercato italiano OpenAi avrebbe dovuto rispondere a richieste ben precise del Garante italiano come la presenza in ChatGpt di strumenti utili per permettere agli interessati, anche non utenti, di chiedere la rettifica dei dati personali che li riguardano generati in modo inesatto dal servizio o la cancellazione degli stessi, nel caso la rettifica non fosse tecnicamente possibile.

OpenAI, inoltre, dovrà consentire agli interessati non utenti di esercitare, in modo semplice e accessibile, il diritto di opposizione rispetto al trattamento dei loro dati personali utilizzati per l'esercizio degli algoritmi e riconoscere analogo diritto agli utenti, qualora individui il legittimo interesse quale base giuridica del trattamento. OpenAi dovrà fare una campagna pubblicitaria perché tutti, anche i non utenti, sappiano di potere essere esclusi dal chatbot.

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