Password: non serviranno più, ecco come funziona la nuova app Authenticator di Microsoft

Password: non serviranno più, ecco come funziona il nuovo sistema Microsoft
​Password: non serviranno più, ecco come funziona il nuovo sistema Microsoft
Sabato 18 Settembre 2021, 17:36 - Ultimo agg. 28 Settembre, 17:33
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Ogni secondo si compiono in media 579 tentativi di furto di password. In tutto: 18 miliardi l'anno. Ricordarsi le password diverse per ogni l'accesso di ogni account, dispositivo, piattaforma poi è diventato un'impresa (sempre che non si attivi quell'automatismo che fa sì che il browser inserisca le nostre password al posto nostro (e quindi le ric ricordi per noi quando non siamo in grado di ricordarle).

Ecco come sono nati i nostri codici segreti ma anche molto banali: '123456' o il nome del cane, la data di nascita o di un anniversario.

Il mondo delle password, molto spesso grazie alla loro prevedibilità, è sotto attacco. E lo è sempre di più. Ricordate il mega attacco cyber alla Regione Lazio? 

Sempre più aziende lavorano sulla doppia autenticazione ma anche sul riconoscimento biometrico, cioè lo sblocco di un dispositivo basandosi sulla unicità degli elementi del corpo umano.

Ora Microsoft fa di fatto un passo oltre, eliminando proprio la necessità di ricordarsi le password. 

Come funziona la nuova app Microsoft

L'azienda di Redmond ha infatti esteso a tutti i suoi utenti l'applicazione Authenticator, lanciata lo scorso marzo solo per gli utenti business. Si tratta di un'app, per iOS e Android, che una volta scaricata cancella in automatico le varie password salvate sul profilo Microsoft. Se si vuole accedere, invia al numero di cellulare registrato o all'indirizzo email un codice temporaneo da inserire in fase di autenticazione. Un buon modo per liberarsi della necessità di doversi ricordare decine di parole chiave, o peggio, di tenerle memorizzate su pezzi di carta o note sul telefonino, non protette.

Il meccanismo entra in funzione quando Authenticator rileva un'attività di login da un nuovo dispositivo (magari perché si è cambiato smartphone o tablet) o da una parte del mondo non conforme alle località solite di un utente.

Ma il sistema rimane attaccabile

In pratica con Authenticator si attua quel processo di verifica di un account che da anni gli esperti di sicurezza ritengono fondamentale per ridurre il rischio di intrusione. Resta il fatto, però, che un criminale esperto potrebbe già aver violato la sicurezza della email di una potenziale vittima, così da poter leggere anche i messaggi temporanei inviati da questa app di autenticazione, e lo stesso potrebbe essere per gli sms, tramite la tecnica dello 'sniffing'.

Già piattaforme come Facebook e Twitter permettono di ricevere una notifica in più sul cellulare ad un nuovo accesso, come misura aggiuntiva di difesa, ma sempre dopo aver inserito la password. E ci sono delle app che gestiscono le password con cui si può già usare una sola chiave per accedere alla cassaforte delle altre inserite, ma anche questi sistemi sono stati vittima di cybercriminali.

Per questo il futuro sarà sempre più nella biometria, cioè l'uso per autenticarsi di parti del corpo come il viso e la voce. Al momento sono già in campo i sistemi Face ID di Apple che usa il volto, lo sblocco con l'impronta su Android e Windows Hello, abilitati per l'ingresso nei dispositivi ma anche per il login di app di terze parti. 

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