Presentato un "virtual human" in grado di comprendere la ingua dlei segni italiana

Dietro al lancio di questa innovazione c’è QuestIt

Presentato un "virtual human" in grado di comprendere la ingua dlei segni italiana
di Guglielmo Sbano
Venerdì 20 Gennaio 2023, 09:42
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Presentato ufficialmente, per la prima volta in Italia, un “virtual human”, capace di produrre e comprendere la Lis, ovvero la Lingua dei Segni Italiana. Dietro al lancio di questa innovazione c’è QuestIt, azienda toscana specializzata nella realizzazione di tecnologie proprietarie basate sull’intelligenza artificiale, che per l’occasione ha stretto una partnership strategica con il Santa Chiara Fab Lab dell’Università di Siena, l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Consiglio Nazionale delle Ricerche e il Gruppo per lo studio e l’informazione della Lingua dei Segni Italiana.

La presentazione dell’avatar avveniristico è avvenuta nella giornata martedì 17 gennaio, durante un evento organizzato ad hoc. «Per innovare il presente serve tanta ricerca e, soprattutto, la tecnologia giusta» ha affermato Ernesto Di Iorio, Ceo di QuestIt. «Per questo motivo abbiamo sfruttato le incredibili potenzialità dell’intelligenza artificiale per strutturare un assistente virtuale di ultima generazione che conosce alla perfezione la Lingua dei Segni Italiana.

Grazie ad esso, potenziamo la «digital accessibility» e diamo l’opportunità ai cittadini non udenti di accedere autonomamente ad informazioni e servizi offerti da enti e realtà del territorio», ha continuato Di Iorio.   

Attualmente la tecnologia, in qualità di virtual assistant, può essere inserita all’interno di siti web, applicazioni, sistemi proprietari e persino totem interattivi. Una volta che la persona in questione si presenta dinanzi allo schermo e inizia ad interagire a suon di segni, l’avatar analizza le espressioni facciali del singolo, oltre ai suoi movimenti, e risponde utilizzando la Lis. In questo modo esso è in grado di offrire consulenze mirate ed efficaci, a seconda del contesto di riferimento. Ma non finisce qui, perchè a stretto giro sono previste una serie di lavorazioni utili a perfezionare lo stesso umanoide.

«Stiamo già lavorando su quello che può essere l’evoluzione del prodotto – ha aggiunto Di Iorio – L’obiettivo è quello di offrire una tecnologia capace di tradurre simultaneamente le parole in segni. Già oggi, dopo una prima fase di training, è in grado di gestire le richieste della clientela in totale autonomia ed offrire così l’assistenza di cui le persone necessitano. Per l’organizzazione di questo progetto così ambizioso non potevamo che coinvolgere il Dipartimento di Scienze Sociali, Politiche e Cognitive dell’Università di Siena oltre ad un ente di primaria importanza come il Consiglio Nazionale delle Ricerche e al Gruppo per lo studio e l’informazione della Lingua dei Segni Italiana».

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