Xiaomi detiene più di 29.000 brevetti sulla proprietà intellettuale

Il brand è attualmente presente in 12 campi di ricerca e sviluppo

Pubblicato il primo white paper sulla proprietà intellettuale
Pubblicato il primo white paper sulla proprietà intellettuale
di Guglielmo Sbano
Venerdì 16 Dicembre 2022, 17:19
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Xiaomi ha pubblicato il suo primo white paper sulla proprietà intellettuale, nella quale illustra i risultati ottenuti in materia e le sue capacità di innovazione tecnologica.

Il brand è attualmente presente in 12 campi tecnologici di ricerca e sviluppo, tra cui tecnologia di comunicazione mobile 5g, big data, cloud computing e intelligenza artificiale, con ben 98 sotto-segmenti. L'innovazione tecnologica traina fortemente la globalizzazione di Xiaomi e, in questo processo, i diritti di proprietà intellettuale (Ip) forniscono supporto e protezione in modo efficiente per ulteriori sviluppi di prodotto.

In tutti i settori in cui opera, l’azienda ha raggiunto risultati importanti: alla fine di settembre 2021, il gruppo si collocava al 13° posto a livello mondiale per quanto riguarda le famiglie di brevetti 5g autodichiarati, mentre un anno dopo, a fine settembre 2022, l’azienda ha registrato più di 29.000 brevetti a livello globale, coprendo più di 60 Paesi e regioni, e sta cercando di ottenere partnership globali a lungo termine in materia di proprietà intellettuale allo scopo di promuovere l'inclusione tecnologica a beneficio di una comunità più ampia.

Il white paper presentato analizza l'eterogeneo e complesso ambito in cui si muovono le imprese cinesi con ambizioni globali.

In questo contesto, rispondendo attivamente alle cause legali, cooperando costantemente e sforzandosi di perseguire una strategia multilaterale win-win, Xiaomi è riuscita a espandere la propria presenza globale e ad ampliare l’applicazione delle sue intellectual property, al fine di guidare lo sviluppo commerciale e tecnologico del suo portafoglio prodotti.

Dopo 12 anni di sviluppo della strategia principale "Smartphone × AioT", il brand ha ampliato la propria presenza in oltre 100 mercati in tutto il mondo, con attività che spaziano tra smartphone, smart Tv, grandi elettrodomestici intelligenti, wearable e servizi internet. I risultati ottenuti dalla ricerca e sviluppo aziendale sono visibili in aree come sistemi operativi per smartphone, imaging, ricarica, sistema operativo per smart Tv, Ai e molto altro.

Per quanto riguarda il sistema operativo Miui, sono 7700 i brevetti in tutto il mondo a supportarne l’innovazione, mentre sono 700 i brevetti attivi nella tecnologia di ricarica degli smartphone. 1000, invece, i brevetti globali per la tecnologia di imaging degli smartphone, mentre, per quanto concerne la tecnologia 5g alla fine di settembre 2022, Xiaomi ha guidato e partecipato alla creazione di oltre 260 standard nazionali, industriali e di gruppo, grazie alle sue capacità tecniche riconosciute dal settore, classificandosi infine al 13° posto nell’ambito dei brevetti 5g autodichiarati. 

Il sistema di proprietà intellettuale di Xiaomi ha portato allo sviluppo di un'ampia gamma di scenari di utilizzo nel suo ecosistema di vita intelligente, arrivando a detenere più di 1.200 brevetti relativi all'Ai a livello globale. La tecnologia di riduzione del rumore delle chiamate Ai è stata applicata in più di 60 prodotti, favorendo la crescita del business dell’azienda che persegue una mission di "Technology for Good" e ha gradualmente introdotto funzioni inclusive e di accessibilità nel suo sistema operativo tra le quali la tecnologia aptica, il riconoscimento del suono ambientale e la tecnologia text-to-speech, progettati rispettivamente per gli utenti con disabilità visive, uditive e vocali, consentendo a un maggior numero di utenti diversamente abili di godere della comodità della tecnologia.

Nel 2013, il sistema di proprietà intellettuale di Xiaomi, ai suoi esordi nella Cina continentale, si concentrava sulla protezione della tecnologia sviluppata in proprio e sul brevetto dell'hardware e del sistema operativo. Da allora l’azienda è entrata in mercati esteri come l'Europa e, con il rapido sviluppo del business degli smartphone, ha attirato l'attenzione dei titolari di brevetti in tutto il mondo. Dal 2015 in poi, la media annuale delle domande di brevetto globale si è attestata a circa 6000 e dal 2020 è arrivata a toccare quota 29000.

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