Nel 2018 sedici miliardi di tonnellate di gas serra dall'agroalimentare: lo studio della Fao

Nel 2018 sedici miliardi di tonnellate di anidride carbonica dall'agroalimentare: lo studio della Fao
Nel 2018 sedici miliardi di tonnellate di anidride carbonica dall'agroalimentare: lo studio della Fao
Giovedì 10 Giugno 2021, 09:03 - Ultimo agg. 11 Giugno, 09:06
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Sedici miliardi di tonnellate di anidride carbonica, +8% dal 1990. Sono i dati sul 2018 delle emissioni di gas serra causate dal sistema alimentare, in gran parte emesse nei Paesi in via di sviluppo (il 33% di tutte le emissioni di gas serra causate dall'uomo). Quelle derivate dalle attività pre e post produzione, lungo le filiere, tra consumi e sprechi, rappresentano una quota crescente: due terzi del totale.

I numeri sono frutto dello studio condotto dalla Fao, Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, dal titolo «Greenhouse Gas Emissions from the Food System: Building the Evidence Base» pubblicato sulla rivista Environmental Resource Letters. Lo studio, a cui hanno partecipato esperti di Columbia University, NASA e di diverse agenzie dell'Onu, indica nuove strategie per mitigare le emissioni di gas serra.

La riduzione delle foreste di oltre il 30% negli ultimi 20 anni ha generato quasi 3 miliardi di tonnellate di CO2 all'anno. Per questo l'autore principale della ricerca, Francesco Tubiello, statistico e specialista in cambiamenti climatici della FAO, sottolinea «come il sistema alimentare globale rappresenti una opportunità di mitigazione dei gas serra più ampia di quanto precedentemente stimato e che non può essere ignorata negli sforzi per raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi».

I numeri della Fao

Lo studio della Fao evidenzia inoltre che le emissioni globali pro capite, diminuite dal 1990 al 2010 da 2,9 a 2,2 tonnellate di CO2, sono caratterizzate da importanti differenze tra economie sviluppate e in via di sviluppo.

Le emissioni pro capite nei Paesi sviluppati (3,6 tonnellate di CO2 nel 2018) sono state quasi il doppio di quelle dei Paesi in via di sviluppo. Si rileva che «le strategie ottimali di mitigazione dei Gas Serra richiedono un focus sulle attività prima e dopo la produzione agricola». Per Tubiello «la tendenza al calo dei gas a effetto serra legata al cambiamento dell'uso del suolo è benvenuta, ma sottolinea l'importanza di mantenere e persino accelerare i buoni progressi compiuti negli ultimi anni, concentrandosi sulla progettazione di pratiche rispettose del clima lungo l'intera catena di approvvigionamento alimentare». «L'obiettivo - conclude il ricercatore - è integrare le attuali emissioni sui terreni agricoli con significative rimozioni di carbonio, basate su una migliore gestione del paesaggio e una produzione più efficiente, promuovendo così un sistema alimentare a emissioni zero».

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