Sedici miliardi di tonnellate di anidride carbonica, +8% dal 1990. Sono i dati sul 2018 delle emissioni di gas serra causate dal sistema alimentare, in gran parte emesse nei Paesi in via di sviluppo (il 33% di tutte le emissioni di gas serra causate dall'uomo). Quelle derivate dalle attività pre e post produzione, lungo le filiere, tra consumi e sprechi, rappresentano una quota crescente: due terzi del totale.
I numeri sono frutto dello studio condotto dalla Fao, Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, dal titolo «Greenhouse Gas Emissions from the Food System: Building the Evidence Base» pubblicato sulla rivista Environmental Resource Letters. Lo studio, a cui hanno partecipato esperti di Columbia University, NASA e di diverse agenzie dell'Onu, indica nuove strategie per mitigare le emissioni di gas serra.
La riduzione delle foreste di oltre il 30% negli ultimi 20 anni ha generato quasi 3 miliardi di tonnellate di CO2 all'anno. Per questo l'autore principale della ricerca, Francesco Tubiello, statistico e specialista in cambiamenti climatici della FAO, sottolinea «come il sistema alimentare globale rappresenti una opportunità di mitigazione dei gas serra più ampia di quanto precedentemente stimato e che non può essere ignorata negli sforzi per raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi».
I numeri della Fao
Lo studio della Fao evidenzia inoltre che le emissioni globali pro capite, diminuite dal 1990 al 2010 da 2,9 a 2,2 tonnellate di CO2, sono caratterizzate da importanti differenze tra economie sviluppate e in via di sviluppo.