Arriva l'asteroide che sfiorerà la Terra: sarà possibile avvistarlo dall'Italia

Arriva l'asteroide che sfiorerà la Terra: sarà possibile avvistarlo dall'Italia
Venerdì 15 Maggio 2015, 12:28 - Ultimo agg. 13:04
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Sta arrivando ed è stato appena fotografato l'asteroide 2015 JF1, dal diametro di 10 metri, che oggi "sfiorerà" la Terra ma senza rischi per il nostro pianeta. Alle 13.52 italiane passerà a circa 300.000 chilometri dal nostro pianeta, ossia all'interno della distanza che ci separa dalla Luna.



I passaggi di questo tipo sono eventi molto rari e per gli astronomi sono l'occasione per saperne di più sui piccoli corpi celesti che vagano intorno alla Terra e per prepararsi in futuro ad affrontare eventuali minacce. «Il passaggio ravvicinato di questi asteroidi ci permette di misurare il loro periodo di rotazione che è legato alle caratteristiche fisiche di questi oggetti» spiega l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del progetto Virtual Telescope.



Da queste informazioni, aggiunge, possiamo comprendere per esempio come sono fatti e come si sono formati questi piccoli corpi celesti. Inoltre la loro osservazione, prosegue,
«ci permette di valutare la presenza o meno di piccole lune che li accompagnano». Il sasso cosmico viaggia alla velocità relativa alla Terra di 14 chilometri al secondo e durante il massimo avvicinamento, spiega Masi, sarà impossibile osservarlo dall'Italia perchè sarà pieno giorno. Le prime foto dall'Italia lo hanno immortalato durante la notte appena trascorsa.



Ogni anno molti asteroidi di queste dimensioni e anche più grandi "salutano" la Terra ma di solito passano oltre l'orbita della Luna.
I passaggi ravvicinati di questo tipo sono più rari. Secondo la Nasa, ogni giorno la Terra è bombardata da oltre 100 tonnellate di polveri e particelle piccole quanto i grani di sabbia. Circa una volta all'anno un asteroide grande quanto un'automobile (circa la metà di 2015 JF1) brucia e si frantuma in atmosfera prima di colpire la superficie. Un asteroide delle dimensioni di un campo di calcio ha la probabilità di colpire il pianeta, invece, circa una volta ogni 2.000 anni.