Uomo inghiottito dalla balena, il ricercatore: «È stato un errore perciò lo ha sputato»

Uomo inghiottito dalla balena, il ricercatore: «È stato un errore perciò lo ha sputato»
di Mariagiovanna Capone
Lunedì 14 Giugno 2021, 12:30 - Ultimo agg. 15 Giugno, 13:43
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La notizia ha fatto il giro del mondo, suscitando stupore e non pochi dubbi. Un pescatore subacqueo di aragoste è stato inghiottito da una megattera a Cape Cod in Massachusetts e si sarebbe salvato grazie a un colpo di tosse del mammifero, che lo ha sputato verso l'esterno dopo meno di un minuto. L'area, va sottolineato, è uno dei posti più noti al mondo per l'avvistamento delle balene, che si nutrono di plancton e kril, minuscoli crostacei. Michael Packard, questo il nome del subacqueo, è stato inghiottito e risputato proprio come accadde al profeta Giona nella Bibbia, o a Geppetto nella fiaba più popolare del mondo, «Pinocchio» di Collodi. Era immerso a una decina di metri di profondità, quando è stato inghiottito da una balena azzurra di 15 metri di lunghezza. Il pescatore ritiene di essere rimasto intrappolato per una quarantina di secondi, durante i quali è riuscito a respirare grazie all'attrezzatura da sub. In un tentativo disperato, Packard ha provato a scuotere la bocca della balena. E a un certo punto è stato inondato di luce e acqua ovunque: la balena stava cercando di buttarlo fuori. Un collega sub, Josiah Mayo, ha assistito al momento in cui Packard è stato sputato dalla balena, illeso, senza ossa rotte, e miracolosamente senza aver provocato embolie per essere riemerso così rapidamente. Ma è plausibile il racconto del fortunato pescatore statunitense oppure frutto di fantasia ispirata proprio dalla letteratura? Lo abbiamo chiesto a Francesco Caruso, ricercatore della Stazione Zoologica «Anton Dohrn» di Napoli, impegnato nel laboratorio di Mammiferi Marini e Bioacustica Marina. 

Allora Caruso, quanto riportato dal pescatore statunitense è verità o frutto di un racconto fantasioso?
«L'episodio avvenuto a Michael Packard a Cape Cod è assolutamente credibile.

Ho lavorato al Woods Hole Oceanographic Institution di Falmouth, a pochissima distanza dallo specchio d'acqua dove è avvenuto l'incidente al subacqueo e posso sottolineare che in questo periodo la presenza di balene molto vicine alla costa è piuttosto frequente. Gli avvistamenti sono numerosi e non a caso il turismo marino organizza uscite in barca per poter ammirare da vicino i cetacei».

Come mai?
«È la stagione con maggiore abbondanza di bloom, fioriture, di migliaia di piccoli organismi pelagici, un periodo di grande ricchezza di nutrimenti fondamentali per i mammiferi marini che quindi lasciano le profondità per avvicinarsi sia alla costa che alla superficie per fare scorpacciate con quelle considerevoli quantità di cibo».

Cosa potrebbe essere accaduto?
«È ipotizzabile che la megattera protagonista di questa avventura possa aver individuato un grosso banco e si è fiondata aprendo le fauci senza accorgersi però che in mezzo al suo cibo preferito c'era anche un essere umano».

E se lo avesse individuato?
«L'avrebbe schivato come avviene per qualsiasi grosso esemplare marino, perché le balene non sono in grado di alimentarsi se non con organismi molto piccoli. E quando accade l'involontaria ingestione, l'avrebbe sputato fuori anche senza il solletico che pare che l'uomo gli abbia provocato. È una prassi che le balene spalanchino le bocche per liberarsi della fastidiosa presenza». 

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Nessuna possibilità di essere ingerito quindi?
«Nessuna, oltre la bocca non sarebbe andato. Nonostante le loro fauni enormi, l'esofago delle balene è piuttosto piccolo, non abbastanza grande da permettere il passaggio di una persona. Era impossibile, quindi, che potesse essere ingerito. Si nutrono di plancton, larve di pesce, piccoli crostacei, oltre a queste pezzature non vanno».

Si tratta di un episodio casuale?
«Certamente, non solo casuale ma anche piuttosto raro. Si è trattato di una casualità, anche perché le megattere (humpback whale) non sono animali aggressivi. Un paio di anni fa accadde una disavventura simile a un videomaker subacqueo. Era impegnato in una perlustrazione dell'Oceano Indiano in Sudafrica con amici e colleghi, quando all'improvviso è stato risucchiato nella bocca di un gigantesco cetaceo che lo inghiottì per poi espellerlo un secondo dopo». 

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