Caffè salvavita: 4 tazzine al dì riducono il rischio di morte prematura

Caffè salvavita: 4 tazzine al dì riducono il rischio di morte prematura
Mercoledì 13 Settembre 2017, 16:33
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Molti rinunciano al caffè pensando sia poco salutare, ma ora una ricerca spagnola promuove la passione per la tazzina. Berne 4 al dì riduce infatti il rischio di morte prematura. Lo suggerisce uno studio su 20 mila uomini e donne di mezza età, secondo il quale chi totalizza 4 tazzine con regolarità presenta tassi di mortalità più bassi di due terzi rispetto a chi non lo fa mai o si concede un assaggio ogni tanto. Precedenti studi hanno scoperto che il caffè può migliorare la funzione del fegato, ridurre l'infiammazione e potenziare il sistema immunitario. La nuova ricerca mette in luce un generico, ma drammatico effetto salvavita.

In particolare il rischio cala del 22% per ogni extra rispetto a una dose 'basè di 2 tazzine al giorno. Ma chi ne beve 4 si aggiudica una riduzione del 64%. La ricerca ha monitorato queste persone in media 10 anni, fino a 14 anni in alcuni casi, ed è firmata dagli studiosi dell'Hospital de Navarra. Nel corso dello studio gli scienziati hanno registrato 337 decessi. Ebbene, i bevitori di caffè sono apparsi più protetti rispetto agli altri. (segue)

Secondo l'autrice, Adela Navarro, sarebbero gli antiossidanti presenti nel caffè, sotto forma di polifenoli, a spiegare l'effetto protettivo. «Suggerirei di bere caffè, può essere salutare. Penso sia una buona idea consumarne 4 tazze al giorno - spiega sul 'Telegraph' - Penso che siano i polifenoli» a causare questo effetto benefico, dal momento che «hanno un effetto anti-infiammatorio».

I ricercatori continueranno a seguire i protagonisti della ricerca, per vedere che impatto avrà il caffè con il passare del tempo. E intanto uno studio olandese mette in luce i vantaggi salvacuore del nero elisir mattutino. La ricerca è stata condotta su 4 mila fra uomini e donne, e ne dà notizia il 'Sun'. Bere da 2 a 4 tazzine al giorno riduce di un terzo i pericoli di morire per problemi cardiaci rispetto a chi rinuncia alla tazzina.
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