Il radon aiuta a monitorare l'attività del supervulcano di Campi Flegrei: una ricerca italiana durata sette anni indica che è un parametro molto sensibile per registrare le variazioni dei fenomeni in corso, come piccoli terremoti, sollevamento del suolo, emissioni fumaroliche. La ricerca, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, si deve a Università della Campania Luigi Vanvitelli, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
Negli ultimi anni, l'interesse della comunità scientifica internazionale per lo studio dell'emissione di radon per tracciare attività sismica e vulcanica, è cresciuto considerevolmente. Tuttavia, il segnale del radon è influenzato da fattori ambientali i cui effetti possono essere eliminati quando viene registrato su un lungo periodo. Gli studiosi hanno preso in considerazione la caldera dei Campi Flegrei che dal 2004-2005 è caratterizzata da sollevamento del suolo, sismicità, cambiamenti nella composizione dei fluidi fumarolici e un aumento dell'emissione di fluidi vulcanico-idrotermali.