Est, il super telescopio solare a caccia dei segreti della nostra stella: Italia ancora in prima fila

Il progetto del telescopio Solare Est
Il progetto del telescopio Solare Est
di Enzo Vitale
Mercoledì 4 Ottobre 2017, 19:30 - Ultimo agg. 5 Ottobre, 18:27
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La Nasa vuole lanciare una sonda che si avvicinerà a 6 milioni di chilometri dal Sole, una specie di carezza ad una distanza dove nessun oggetto terrestre era mai arrivato prima. Possibile data del “bacio celeste” il 14 giugno del 2025.
E l'Europa? L'Europa non starà a guardare, anzi, a dire il vero osserverà davvero la nostra stella, ma lo farà comodamente sdraiata al sole delle Canarie attraverso uno strumento di poco più di quattro metri di diametro che verrà realizzato, ci si augura, entro il 2026. Si tratta di Est (European SOlar Telescope), il telescopio europeo dedicato allo studio del Sole, il più grande strumento mai realizzato nel vecchio Continente. Dovrebbe essere operativo giusto un anno dopo l'arrivo del Parker Solar Probe della Nasa nei pressi del Sole.


(Il video realizzato per illustrare le caratteristiche di Est)

LA PRIMA PRESENTAZIONE E' IN ITALIA
Il piano verrà illustrato giovedì 5 ottobre nella prestigiosa sede dell'Accademia Nazionale dei Lincei, in via della Lungara, a Roma. E' la prima uscita ufficiale di presentazione del progetto scientifico che vede coinvolte 21 istituzioni scientifiche ed industriali, di 15 Paesi europei, inclusa, naturalmente, l’Italia. A dire il vero, ancora una volta, come in altre esperienze legate alla Scienza e alla Tecnica, il nostro Paese ha un posto in prima fila. Sono infatti coinvolte le Università della Calabria, Catania e Roma Tor Vergata e l'Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf) con decine di ricercatori.


LE CARATTERISTICHE
Come già detto trattasi di uno strumento con uno specchio di 4,2 metri di diametro (uno strumento simile sta per essere realizzato in Usa, precisamente alle Isole Hawaii, ndr). Il gigante europeo avrà il compito di studiare le caratteristiche più recondite della nostra stella e dovrà sopportare una densità di calore pari a 5 MW/m2: «Una temperatura superiore a quella presente nelle barre di combustibile dei nuclei delle centrali nucleari -commenta Francesco Berrilli, docente di Fisica a Tor Vergata ed esponente del Comitato di Est-. Per risolvere questo particolare tipo di problemi ci siamo avvalsi della consulenza di ingegneri nucleari e di una società italiana che si occupa proprio di tali tematiche. Gli esperti che abbiamo coinvolto hanno dovuto risolvere proprio il problema del calore che si crea all'interno del telescopio. Per evitare di essere distrutto come le navi romane bruciate dagli specchi ustori di Archimede, lo strumento sarà dotato di un innovativo sistema di raffreddamento liquido/aria».


(La rappresentazione schematica e visione d'insieme del telescopio EST, in cui sono evidenziati lo specchio primario, il sistema di ottiche e la piattaforma in cui verranno allocati gli strumenti di piano focale. (Crediti: The EST Team)

I COSTI
I ricercatori sono impegnati nella ricerca dei fondi, ma visto che l'Europa considera il progetto stategico, sicuramente la fase del “sogno” è già stata superata. Una prima stima parla di un costo totale di circa 200 milioni di euro, quindi una quindicina di milioni a Paese partecipante. E da oggi il percorso di avvicinamento al 2026 è già iniziato.

I RICERCATORI ITALIANI COINVOLTI NEL PROGETTO
Francesca Zuccarello (Dipartimento di Fisica e Astronomia – Università di Catania); Ilaria Ermolli (INAF Osservatorio Astronomico di Roma); Francesco Berrilli (Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma Tor Vergata); Paolo Romano (INAF-Osservatorio Astrofisico di Catania); Salvatore Scuderi (INAF-Osservatorio Astrofisico di Catania); Fabio Cavallini (INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri); Dario Del Moro (Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma Tor Vergata); Ermanno Pietropaolo (Dipartimento di Fisica dell’Università di L’Aquila); Paolo di Marcantonio e Roberto Cirami (INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste).


Per approfondimenti ecco il sito ufficiale dello strumento ottico e altre pagine dedicate




(Le fasi di realizzazioni del telescopio solare Est, sarà operativo nel 2026)

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