Gran Sasso, in arrivo finanziamenti e commissario per evitare chiusura

Gran Sasso, in arrivo finanziamenti e commissario per evitare chiusura
di Stefano Dascoli
Martedì 14 Maggio 2019, 07:59 - Ultimo agg. 12:05
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La volontà di evitare la chiusura del traforo del Gran Sasso, prevista per la mezzanotte del prossimo 19 maggio, c'è. Ieri, a Roma, Ministero e Strada dei Parchi, la concessionaria delle autostrade A24 e A25, hanno gettato le basi per un'intesa che da un lato sollevi la società dal rischio di ripetere il reato ipotizzato dalla procura di Teramo, quello di inquinare la falda acquifera che coesiste con Laboratori e tunnel, e dall'altro garantisca i collegamenti, vitali per l'Abruzzo e per tutto il Centro Italia, in attesa della messa in sicurezza definitiva. Il vertice nella sede del Ministero Infrastrutture e Trasporti, è andato avanti per circa tre ore. Era stato convocato per parlare del nuovo piano di gestione delle tratte autostradali (Pef), da tempo in attesa di rinnovo, ma inevitabilmente si è trasformato nell'atteso confronto decisivo sull'emergenza Gran Sasso.

NOMINA
Il piano prevede la nomina di un commissario, ma che avverrà da Palazzo Chigi solo dopo la conversione del decreto Sblocca cantieri. Nel frattempo già oggi, nel nuovo vertice convocato a Roma con gli enti locali, si tenterà di abbozzare una strategia per il reperimento immediato delle risorse necessarie ai lavori di messa in sicurezza di tutto il sistema l'acquifero. Contemporaneamente sarà individuata una soluzione tampone per eliminare le responsabilità della società connesse alla gestione di quel tratto specifico di autostrada. È per queste ragioni che entrambe le parti, Mit e Strada dei Parchi, hanno giudicato l'incontro di ieri positivo e costruttivo. Il Ministero ha specificato, in una breve nota, che «coinvolgerà tutti i soggetti interessati e tutti i livelli istituzionali, in modo da raggiungere sia l'obiettivo di breve termine, ossia il mantenimento in esercizio delle gallerie autostradali, sia quello di lungo termine, quindi la messa in sicurezza definita degli acquedotti. Non a caso, è prevista una modifica al decreto Sblocca cantieri con cui sarà nominato un commissario straordinario incaricato di sovraintendere alla progettazione, all'affidamento e all'esecuzione degli interventi necessari per la messa in sicurezza del sistema idrico».

TEMA
Si è approfondito anche il tema degli ulteriori poteri del commissario, visto che Strada dei Parchi ha chiesto con fermezza che si occupi anche della gestione ordinaria della galleria. In questo modo, ma la conferma arriverà solo nei prossimi giorni, la chiusura del traforo, che creerebbe danni incalcolabili e turismo ed economia, potrebbe essere scongiurata. Fonti di Strada dei Parchi hanno fatto intendere che il Ministero ha compreso le motivazioni della decisione paventata dalla società in quanto, tra i dodici rinviati a processo su richiesta dei pm di Teramo, ci sono anche le due aziende, la Ruzzo Reti che gestisce l'acquedotto e la stessa concessionaria delle autostrade. La reiterazione del reato, dunque, potrebbe condurre a un commissariamento societario, con un aggravio di danno. In ogni caso l'amministratore delegato, Cesare Ramadori, prima di varcare la soglia del Ministero ha escluso l'eventualità dell'interruzione di pubblico servizio in caso di chiusura, reato pure ventilato da fonti giudiziarie.
Anche il terzo soggetto coinvolto, l'Infn che ha il cuore della sua ricerca nelle viscere del Gran Sasso, ieri ha auspicato «una soluzione condivisa».

Nel frattempo l'Abruzzo è in subbuglio. Oggi si riunirà il consiglio regionale straordinario. Il centrosinistra di Legnini chiede che il presidente della Regione, Marsilio, sia il commissario. Il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, ha inoltrato una diffida formale. Organizzazioni e categorie preconizzano «danni incalcolabili». Domani a Roma torneranno a manifestare i sindaci, anche laziali, dinanzi a Montecitorio.
Stefano Dascoli

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