Plutone ci mostra il suo grande cuore bianco.
"La missione aprirà nuovi scenari" - Leggi

Plutone ci mostra il suo grande cuore bianco. "La missione aprirà nuovi scenari" - Leggi
di Daniele Molteni
Mercoledì 15 Luglio 2015, 08:50 - Ultimo agg. 09:27
2 Minuti di Lettura
MILANO - Il volto misterioso di Plutone si è svelato dopo un viaggio lungo nove anni mostrandoci un cuore grande così. Un cuore che scalda nonostante i 5,9 miliardi di chilometri dal sole, ai confini di un mondo sempre al buio dove si muovono milioni di corpi ghiacciati.





Il lungo cammino della sonda New Horizons della Nasa fino al termine del sistema solare si è infatti concluso alle 13 e 49 di un martedì che passerà alla storia delle esplorazioni spaziali di noi terrestri e che ci ha rivelato, tramite foto spettacolari (le più ravvicinate sono però attese per stamani) strane formazioni proprio simili al nostro muscolo più importante sulla crosta del pianeta, un tempo considerato il nono del sistema solare ma dal 2006 - pochi mesi dopo il decollo di New Horizons - declassato a pianeta nano dall’Unione Astronomica Internazionale. Ma poco importa, visto che già c’è su Twitter e su altri social chi chiede di dare di nuovo a Plutone lo status di pianeta.



La navicella statunitense è sfrecciata alla velocità di 14,56 km al secondo, circa 52mila km all’ora, a 12.500 chilometri dalla superficie del pianeta e della sua luna Caronte (Cerbero, Stige, Notte e Idra le altre quattro) immortalando preziosissime immagini, che impiegano diverse ore per raggiungere la nostra calda terra da una parte dell’universo ricoperta dai ghiacci. Guardare le foto di Plutone sarà per gli scienziati come salire sulla macchina del tempo per scoprire infanzia, origine ed evoluzione del sistema solare perchè il pianeta nano ha subito poche modifiche dalla sua formazione. Durante il passaggio ravvicinato la sonda New Horizons è entrata in silenzio radio, concentra a catturare dati che, se tutto andrà bene, invierà per i prossimi 26 mesi.



Dopo l’avvicinamento a Plutone, la navicella dalle dimensioni di un pianoforte a coda e pesante poco più di 450 chili, proseguirà il suo viaggio nella fascia di Kuiper. Alimentata da un generatore nucleare, New Horizons avrà energia per viaggiare fino al 2030 e studierà i confini dell’eliosfera, ossia la “bolla” di particelle solari in cui si trova il nostro sistema planetario e lo farà maggiori con dettagli rispetto a quelli inviati dalle sonde Voyager, gli unici due veicoli spaziali ad essersi spinti fino alle soglie del sistema solare. Il bello, forse, deve ancora arrivare.