Polmone, nuova arma contro il cancro: più efficace della chemio

Polmone, nuova arma contro il cancro: più efficace della chemio
Sabato 9 Settembre 2017, 14:15 - Ultimo agg. 20:44
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Un'arma in grado di ridurre il rischio di progressione e morte nel carcinoma polmonare. Presentati al congresso dell'European Society for Medical Oncology (Esmo) a Madrid i risultati dello studio di fase III che mostrano come alectinib - un nuovo farmaco orale altamente selettivo - sia in grado di ridurre significativamente il rischio di progressione della malattia o morte (sopravvivenza libera da progressione) dell'85% rispetto alla chemioterapia, nei pazienti affetti da cancro al polmone non a piccole cellule (Nsclc) avanzato Alk-positivo andati incontro a progressione durante il trattamento con chemioterapia a base di platino e crizotinib.

La sopravvivenza libera da progressione (Pfs) mediana riportata dagli sperimentatori, endpoint primario dello studio, è stata di 9,6 mesi nei pazienti trattati con alectinib e a 1,4 mesi in quelli sottoposti a chemioterapia. Mentre, riferisce Roche in una nota, la Pfs mediana valutata da un comitato di revisione indipendente, uno degli endpoint secondari, è stata di 7,1 mesi nei pazienti trattati con alectinib e 1,6 mesi in quelli sottoposti a chemioterapia. Il profilo di sicurezza di alectinib è risultato coerente con quello osservato negli studi precedenti.

«I risultati sorprendentemente positivi emersi dallo studio Alur su molteplici endpoint confermano ulteriormente l'efficacia di alectinib in questa patologia -ha dichiarato Sandra Horning, Chief Medical Officer e Head of Global Product Development di Roche-. Auspichiamo che questi dati potranno contribuire a favorire il rapido accesso di alectinib per il trattamento dei pazienti affetti da carcinoma polmonare Alk-positivo».

Il medicinale è approvato in monoterapia per i pazienti affetti da Nsclc Alk-positivo con progressione o intolleranza a crizotinib negli Stati Uniti, Europa, Kuwait, Israele, Hong Kong, Canada, Corea del Sud, Svizzera, India, Australia, Singapore, Thailandia e Taiwan. Negli Stati Uniti, a dicembre del 2015, la Food and Drug Administration ha accordato ad alectinib l'approvazione accelerata (Breakthrough Therapy Designation) per il trattamento dei pazienti con Nsclc Alk-positivo con progressione o intolleranza a crizotinib.

In cinque anni (2010-2014) nel mondo sono stati commercializzati 49 nuovi farmaci anticancro. L'Italia ha garantito la disponibilità di 31 di queste molecole innovative, collocandosi al quarto posto a livello mondiale dopo Usa (41), Germania (38) e Regno Unito (37), e davanti a Francia (28), Canada (28), Giappone (24) e Spagna (23). Al Congresso della Società Europea di Oncologia Medica (Esmo) in corso a Madrid l'attenzione dei clinici è concentrata sugli strumenti necessari per consentire l'accesso alle nuove terapie. «I sistemi di rimborsabilità concordati con l'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) sono un esempio a livello internazionale», afferma spiega Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica).

«E il dato italiano è ancora più rilevante se consideriamo che i sistemi sanitari (privati o misti) degli Usa e del Regno Unito rispondono a meccanismi diversi e non paragonabili al nostro che è universalistico. Nel 2016 in Italia sono stati stimati 365.800 nuovi casi di tumore, circa 1.000 ogni giorno: il 63% delle donne e il 54% degli uomini sconfiggono la malattia. Da un lato le nuove armi sempre più efficaci dall'altro l'alto livello delle cure consentono all'Italia di porsi nei primi posti in Europa per numero di guarigioni». In particolare la sopravvivenza a 5 anni è più alta rispetto a quella dei Paesi dell'Europa centrale e settentrionale. Dato evidente nei cinque tumori più frequenti: colon (Italia 65,5%; Europa Centrale 60,5%; Europa Settentrionale 59%), seno (rispettivamente 87,1%; 83,9%; 84,7%), prostata (91,5%; 88%; 84,9%), polmone (15,8%; 14,8%; 12,2%) e vescica (79,5%; 67,9%; 73%)
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