Più tecnologici, più attenti all'informazione, meno inclini a condividere fake news e più attenti all'ambiente: è il ritratto della generazione Alpha, cioè i ragazzi nati dal 2010 in poi, realizzata nell'indagine "Gen Alpha docet". I giovanissimi quindi sono in realtà molto diversi da come erano tratteggiati, anche per "colpa" della pandemia: i ragazzi partecipano di più al dibattito, si informano in rete su YouTube, sui motori di ricerca e sui social, percependo l'importanza di costruire un forte senso di comunità. L'indagine è stata realizzata su un campione di 600 bambini fino agli 11 anni nel programma triennale di ricerca Opinion Leaders for Future dell'Alta scuola di Media, Comunicazione e Spettacolo (Almed) dell'Università Cattolica in collaborazione con Credem.
Nella fascia 2-7 anni il 41% già usa la tecnologia e il 54% ha in casa un assistente digitale che ormai è diventato di famiglia. Fra chi usa i mezzi tecnologici il 51% si serve senza problemi della smart tv, il 39% dello smart phone e il 29% del tablet. E anzi si fanno promotori dell'uso della tecnologia in casa ma anche dell'attenzione per l'ambiente (il 71% della fascia più grande d'età è consapevole dell'importanza del tema). Per informarsi i ragazzini usano più strumenti e linguaggi. Fra gli intervistati nella fascia d'età fra gli otto e i 10 anni YouTube è considerato dal 45% irrinunciabile.
Ma c'è anche l'uso dei social con TikTok che dal 2019 è aumentato del 35% e Twitch del 7%.