Effetto pandemia: la generazione Alpha (i nati dal 2010) è più tecnologica e green

Effetto pandemia: la generazione Alpha (i nati dal 2010) sono più tecnologici e green
Effetto pandemia: la generazione Alpha (i nati dal 2010) sono più tecnologici e green
Mercoledì 2 Giugno 2021, 08:45 - Ultimo agg. 3 Giugno, 09:44
2 Minuti di Lettura

Più tecnologici, più attenti all'informazione, meno inclini a condividere fake news e più attenti all'ambiente: è il ritratto della generazione Alpha, cioè i ragazzi nati dal 2010 in poi, realizzata nell'indagine "Gen Alpha docet". I giovanissimi quindi sono in realtà molto diversi da come erano tratteggiati, anche per "colpa" della pandemia: i ragazzi partecipano di più al dibattito, si informano in rete su YouTube, sui motori di ricerca e sui social, percependo l'importanza di costruire un forte senso di comunità. L'indagine è stata realizzata su un campione di 600 bambini fino agli 11 anni nel programma triennale di ricerca Opinion Leaders for Future dell'Alta scuola di Media, Comunicazione e Spettacolo (Almed) dell'Università Cattolica in collaborazione con Credem.

Nella fascia 2-7 anni il 41% già usa la tecnologia e il 54% ha in casa un assistente digitale che ormai è diventato di famiglia. Fra chi usa i mezzi tecnologici il 51% si serve senza problemi della smart tv, il 39% dello smart phone e il 29% del tablet. E anzi si fanno promotori dell'uso della tecnologia in casa ma anche dell'attenzione per l'ambiente (il 71% della fascia più grande d'età è consapevole dell'importanza del tema). Per informarsi i ragazzini usano più strumenti e linguaggi. Fra gli intervistati nella fascia d'età fra gli otto e i 10 anni YouTube è considerato dal 45% irrinunciabile.

Ma c'è anche l'uso dei social con TikTok che dal 2019 è aumentato del 35% e Twitch del 7%.

Nel lockdown le loro giornate sono cambiate. E se nel primo si sono attivati per capire come comportarsi e si sono sentiti parte di una comunità, con il secondo è sopraggiunta una certa confusione e per questo hanno guardato agli adulti. Dagli studi è emerso che per il 50% del campione la famiglia è il principale punto di riferimento per il chiarimento dei dubbi e per l'analisi delle situazioni. «In questa età - ha sottolineato Lucio Dionisi, Responsabile Media Relation di Credem - i ragazzi iniziano ad affacciarsi al complesso mondo dell'informazione attraverso diversi canali, alcuni mediati, ma altri più diretti come i social, la televisione e le interazioni con gli amici. Diventa quindi molto rilevante il ruolo di interpreti svolto dai familiari». «La generazione Alpha ci colpisce per la sua marcia in più» hanno aggiunto Daniela Fujani e Tecla Maffioli di Tips Ricerche, convinti che «i bambini sapranno fare tesoro di questo periodo di emergenza sanitaria».

© RIPRODUZIONE RISERVATA