Il plasma freddo elimina i batteri resistenti da spazi chiusi: ceppi principali scompaiono in 12-16 ore

Salute, il plasma freddo elimina i batteri resistenti da spazi chiusi: ceppi principali scompaiono in 12-16 ore
Salute, il plasma freddo elimina i batteri resistenti da spazi chiusi: ceppi principali scompaiono in 12-16 ore
Venerdì 23 Luglio 2021, 09:57 - Ultimo agg. 24 Luglio, 10:18
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La tecnologia al plasma freddo può eliminare i batteri multiresistenti agli antimicrobici in ambienti chiusi in un tempo dalle dalle 12 alle 16 ore. Lo afferma l'azienda padovana Jonix dopo i test condotti sulla propria tecnologia Ntp (Non Thermal Plasma) dal team di Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare dell'Università degli Studi di Padova. L'attività battericida, spiega il comunicato dell'azienda, è stata testata su Escherichia coli, Acinetobacter baumannii, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa, alcuni dei batteri resistenti in grado di provocare le più importanti infezioni nell'uomo. L'eliminazione della carica batterica è stata riscontrata, a seconda dei vari ceppi utilizzati, dopo 12 e 16 ore.

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«I test condotti dall'Università di Padova, che già avevano certificato l'efficacia di Jonix nell'eliminare il Coronavirus dall'aria, garantiscono anche l'effetto contro i batteri capaci di resistere agli antimicrobici - spiegano i due fondatori di Jonix Mauro Mantovan e Antonio Cecchi -. È l'Organizzazione Mondiale della Sanità a ricordarci come questo tipo di resistenza rappresenti una delle maggiori minacce per la salute pubblica, a causa dell'impatto epidemiologico ed economico del fenomeno. L'utilizzo della tecnologia NTP apre così importanti prospettive strategiche nella lotta ai batteri multiresistenti». 

Organismi che hanno sviluppato resistenza agli antimicrobici, portatori quindi di gravi infezioni nelle strutture sanitarie. Un grave pericolo per la salute di donne e uomini: un'analisi effettuata per conto del Governo britannico stima nei batteri multiresistenti la causa di 50.000 decessi ogni anno, solo in Europa e negli Stati Uniti. Non solo: la stessa ricerca prevede, in assenza di interventi efficaci, che il numero di infezioni provocate dai batteri multiresistenti potrebbe aumentare notevolmente arrivando, nel 2050, a provocare la morte di 10 milioni di persone l'anno.

«Solo in Italia si contano 1.000 ospedali, 9.000 ambulatori, 10.000 strutture residenziali, 1.100 centri di riabilitazione e altre 5.600 strutture, dalla salute mentale ai consultori, per un totale di 26.700 strutture», ricorda Mina Bustreo, direttrice marketing e comunicazione di Jonix. L'impatto epidemiologico dell'antimicrobico resistenza dei batteri ha conseguenze dirette sul piano economico, legate alla perdita di vite e di giornate lavorative e ad un maggiore utilizzo di risorse sanitarie per il prolungamento delle degenze, al maggiore utilizzo di procedure diagnostiche e di antibiotici spesso più costosi, quando disponibili.

Nel rapporto commissionato dal Governo britannico è stato stimato che,entro il 2050, l'impatto dei batteri multiresistenti potrebbe portare, nei Paesi dell'OCSE, ad una perdita economica cumulativa compresa tra i 20 e i 35 miliardi di dollari. Le considerazioni precedenti si applicano non solo al contesto umano, ma anche a quello veterinario, dove gli antibiotici sono ampiamente utilizzati e l'impatto dell'antibiotico resistenza è altrettanto importante.  

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