Solstizio, il giorno magico che ha disegnato le civiltà

Solstizio, il giorno magico che ha disegnato le civiltà
di Mariagiovanna Capone
Venerdì 17 Giugno 2022, 07:00 - Ultimo agg. 18 Giugno, 08:54
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Anche se il caldo quest'anno è stato piuttosto precoce, il solstizio segna il primo giorno d'estate. Da un punto di vista astronomico, corrisponde al massimo grado d'inclinazione dell'asse terreste rispetto al Sole. Quest'anno ufficialmente l'estate avrà inizio alle 11.13 del 21 giugno.

Ogni anno ritarda di circa 6 ore rispetto all'anno precedente e si riallinea ogni quattro anni in corrispondenza dell'anno bisestile (che serve proprio per la progressiva divergenza delle stagioni con il calendario) e per via di queste variazioni può capitare che il solstizio d'estate cada il 20 o 21 giugno (similmente 21 o 22 dicembre per quello invernale).

Dimenticando l'astronomia e lasciando parlare soltanto la luce, il solstizio d'estate rappresenta il giorno più lungo dell'anno, ma è anche un giorno estremamente simbolico per varie civiltà visto come il momento del rinnovamento che hanno lasciato segni tangibili ancora oggi, come Stonehenge nel Regno Unito, il Pantheon a Roma e le cattedrali romaniche, ma hanno anche strutturato strade in maniera tale che fossero orientate perfettamente rispetto al solstizio, così da veder sorgere o tramontare in un punto specifico il Sole, come accade a Milano dove il sole tramonterà perfettamente allineato con viale Tunisia.

Tantissimi i luoghi dove vedere particolari giochi di luce a Napoli, detta anche la città del Sole che secondo alcuni studiosi è orientata geograficamente non secondo la costa ma secondo l'angolo aureo, segno del benestare di Apollo, dio del Sole. 

Per i popoli antichi di tutte le culture i solstizi sono sempre stati momenti astronomici particolari che venivano osservati con attenzione, sia per motivi rituali che per motivi pratici di determinazione del calendario e delle stagioni.

Come ogni anno migliaia di persone da tutto il mondo si ritroveranno a Stonehenge, vicino ad Amesbury nello Wiltshire, un maestoso anello di pietre verticali, circondato da un argine di terra e da un fossato, il cui asse è perfettamente allineato all'alba del solstizio che sorge in corrispondenza della Pietra del Calcagno, collocata a 78 metri di distanza tra tre grandi archi di pietra.

Per tale ragione, l'edificio realizzato nel Neolitico e usato come tempio in particolare dai druidi, è un infallibile calendario astronomico.

Similmente il tempio di Ammone a Karnak in Egitto non è da meno: era orientato in modo che al tramonto del solstizio, ma quello d'inverno, venisse illuminato per pochi minuti un santuario posto all'interno, cosa che permetteva ai sacerdoti di determinare la lunghezza dell'anno solare.

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Tra il II e III secolo d.C. nel pantheon romano Helios, l'originario dio solare greco, venne sostituito dal culto del «Sol Invictus» che nel 274 l'imperatore Aureliano ufficializzò edificando un tempio sulle pendici del Quirinale. Consacrandolo fece del dio-sole la principale divinità del suo impero e indossò egli stesso una corona a raggi. Oggi del Pantheon possiamo ammirare il fenomeno creato dall'enorme meridiana gnomonica: a mezzogiorno del solstizio d'estate in punto i raggi di sole entreranno dal grande oculus al centro della cupola formando un cerchio luminoso del diametro di 9 metri.

Altra particolarità: il 21 aprile nel dies natale, il compleanno, di Roma, la luce raggiunge il pavimento del tempio in corrispondenza dell'entrata.

Le chiese romaniche sono orientate con l'abside verso la levata del sole, ma in pochi sanno che i particolari orientamenti che può assumere una chiesa romanica verso il sorgere del sole al solstizio d'estate e al solstizio d'inverno.

Almeno 344 chiese romaniche toscane hanno correlazioni solari, ma per vedere uno spettacolo a dir poco magico si può andare alla Cattedrale di San Sabino di Bari: qui alle 17, dalla navata si potrà assistere alla spettacolo della luce solare che dal rosone della facciata principale si proietta sul mosaico ai piedi dell'altare.

L'antica città di Pompei è stata edificata seguendo linee astronomiche: via delle Terme, via di Nola e via dell'Abbondanza sono perfettamente in asse con l'alba del solstizio.

Il primo mezzogiorno d'estate nel Gran Salone della Meridiana del Museo Archeologico di Napoli è da non perdere. Realizzata dall'astronomo Giuseppe Cassella nel 1791, è costituita da un foro gnomonico a 14 metri di altezza mentre la meridiana è lunga 27,4 metri, su cui spiccano 12 formelle dipinte da artisti napoletani segnano lo zodiaco.

Nel giorno del solstizio d'estate, il sole filtrato dallo gnomone superiore che affaccia a Nord-Ovest, confluisce perfettamente con l'iscrizione Solstitium Aestiuum sul pavimento.

Al Maschio Angioino invece durante il solstizio d'estate il sole entra dal finestrone più grande nella sala dei Baroni, dal lato del cortile a Ovest, formando la sagoma di un volume aperto, probabilmente il libro della conoscenza.

Un fenomeno scoperto soltanto pochi anni fa e di incredibile magia. 

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