Il risultato, descritto sulla rivista Nature Physics, in futuro potrà essere molto utile per avere dei supercomputer. «In fisica si pensa che la materia sia organizzata o in uno stato ordinato, come quello dei cristalli, o dei liquidi e dei gas, o più disordinato, che rispondono a temperatura e pressione. Ma esistono, come abbiamo dimostrato, degli stati di materia che pur disordinati obbediscono ad alcune regole», spiega Nisoli.
I ricercatori hanno lavorato su dei nanomagneti artificiali, chiamati ghiacci di spin, che cambiano direzione a seconda dei cambiamenti di temperatura, osservando il loro comportamento a livello microscopico. «Di solito se la temperatura si abbassa rapidamente, l'energia del sistema scende. In questo caso invece è rimasta intappolata. Un comportamento questo - commenta Nisoli - che viola alcuni principi della termodinamica. Il sistema infatti è stato intrappolato da "'costrizioni" che i fisici chiamano "topologiche" e che finora si erano viste solo in sistemi quantistici, non classici, cioè grossi e con più energia rispetto a quella dei sistemi quantistici».
Dopo averlo creato artificialmente, i ricercatori vogliono ora vedere se anche in natura esiste un materiale del genere, perchè potrebbe essere utile per diverse applicazioni pratiche. «Questo é importante perché i sistemi quantistici fanno un sacco di cose strane ed interessanti - conclude - come per esempio la superconduttività.
Il 'problemà è che le fanno a temperature molto basse, vicino allo zero assuluto, cioè -273 gradi Celsius. I sistemi classici artificiali invece possono essere progettati per funzionare a temperature e campi più facilmente utilizzabili nella vita di tutti i giorni». Uno dei possibili impieghi cui i ricercatori stanno pensando di usare questi materiali è la computazione, direttamente nella memoria di un computer.