Terra, lo studio choc: «Entro il 2060 temperature altissime con tassi di umidità estremi»

Entro il 2060 alcune aree del pianeta patiranno temperature altissime con tassi di umidità estremi per molte ore al giorno
Entro il 2060 alcune aree del pianeta patiranno temperature altissime con tassi di umidità estremi per molte ore al giorno
di Marta Ferraro
Lunedì 11 Maggio 2020, 16:45
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Un team di scienziati ha scoperto, secondo una ricerca pubblicata su ScienceAdvances, che alcune aree del pianeta hanno già superato i 35° C di temperatura del bulbo umido, ossia il calore indicato con l'indice TW che indica la variabile che combina temperatura e umidità ambientale. 

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Secondo la ricerca, alcune regioni dell'Australia, dell'India, del Bangladesh, del Golfo Persico, della Cina, del Golfo del Messico e degli Stati Uniti hanno già sperimentato fin dal 1979 l'aumento del numero di episodi caratterizzati da estremo calore e umidità.

Durante lo studio, gli accademici hanno utilizzato le osservazioni dell'Integrated Surface Database del National Climate Data Center degli Stati Uniti e il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio, che sono state verificate con radiosonde e osservazioni marine, per calcolare i valori di riferimento per la temperatura del bulbo umido.

Di conseguenza, i ricercatori hanno scoperto che la registrazione dei dati delle stazioni rivelano che alcune regioni hanno registrato la temperatura del bulbo umido, che è arrivata fino ai 31° C, talvolta anche 33° C e che anche le stazioni situate nel Golfo Persico hanno già riportato l'incremento dei valori massimi. Il TW in alcuni casi ha superato i 35° C.

Anche se questi eventi sono durati solo un'ora o due, «è probabile che i cambiamenti climatici si estendano a circa sei ore di fila entro il 2060», ha osservato l'autore principale dello studio Colin Raymond alla Reuters.

Questa situazione è preoccupante se si considera che durante le ondate di calore che hanno colpito l'Europa nel 2003 e la Russia nel 2010, hanno causato la morte di migliaia di persone, e il valore del TW in quei casi non superò i 28° C.

Per sopravvivere in queste condizioni climatiche sarebbe necessario condizionare gli edifici per fornire l'ombra e il raffreddamento necessari, nonché adattare "il comportamento umano, che include la riduzione al minimo del lavoro all'aperto", ha detto Raymond.
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