Ufo sul Vesuvio, il geologo del Centro Ufologico Mediterraneo: «Non si tratta di plasmoidi emessi dal vulcano»

Ufo sul Vesuvio, il geologo del Centro Ufologico Mediterraneo: «Non si tratta di plasmoidi emessi dal vulcano»
Venerdì 3 Dicembre 2021, 20:35 - Ultimo agg. 20:54
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Continua a far discutere la notizia degli avvistamenti ufo sul Vesuvio circolate negli ultimi giorni. 

Il presidente del Centro Ufologico Mediterraneo, il dottor Angelo Carannante, risponde in una nota «in merito alle notizie circolate sul web, su istanza di una persona che definisce plasmoidi gli ufo che sono stati segnalati a più riprese nei pressi del Vesuvio».

«Il signore in questione, - scrive Carannante - che vive al Nord Italia, quindi a notevolissima distanza dal Vesuvio e che non conosce la zona interessata, non possiede, ovviamente, tutti i dati degli avvistamenti indagati dal Cufom, per cui meraviglia, in modo preoccupante, la superficialità e la completa improvvisazione, con cui qualifica come plasmoidi dei veri e propri fenomeni ufologici. In proposito, nasce spontanea una domanda: come si fa a definire plasmoide, visto che il tizio in questione, parla come un esperto in vulcani, ma, che al Cufom non risulta lo sia, un oggetto, come quello di Somma Vesuviana, filmato, il 16 luglio 2021, quasi allo zenit, dove ha stazionato per decine di minuti, a un migliaio di metri di quota ed a qualche chilometro di distanza dal Vesuvio? Insomma, se arrivasse materiale eruttivo a quella distanza, ma che non è certamente un plasmoide, si dovrebbero evacuare tutte le zone limitrofe e anche oltre».

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«Un geologo del Cufom, ascoltando questa assurda notizia, ha pensato che fosse uno scherzo ed ha testualmente affermato che, quella dei plasmoidi, è un’ipotesi completamente fuori dal mondo e la questione non ha senso di esistere.

Noi del Cufom, ci siamo preoccupati di smentire subito le illazioni sui plasmoidi, fornendo la relazione tecnica di un nostro geologo».

«Anche per l’avvistamento dell’ufo triangolare che da Cesa, transitò nei pressi del Vesuvio, per arrivare a Nocera Inferiore il 4 ottobre 2021, riesce arduo classificarlo come un qualcosa emesso dal Vesuvio, che arriva a Cesa e poi torna a Nocera Superiore. Insomma, anche ammesso e non concesso che il Vesuvio emettesse del materiale, per giunta ad altezze molto sostenute, sarebbe impensabile che percorresse distanze di un centinaio di chilometri, tra andata e ritorno a meno che avesse una propulsione propria». 

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