Lo stop a Mark Zuckerberg, stavolta, arriva da un'organizzazione no profit. Il tema sul tavolo è un progetto di Instagram per bambini di età inferiore ai 13 anni, un piano a cui la piattaforma starebbe pensando secondo alcune indiscrezioni uscite negli Stati Uniti nei giorni scorsi. «A quell'età i ragazzi sono vulnerabili», si legge nella lettera della Campagna per un'infanzia senza pubblicità (Ccfc).
Già, perché secondo l'organizzazione, l'idea metterebbe gli «under 13 a «forte rischio», scrive la no profit composta da 35 associazioni di consumatori che crede che il marketing mirato ai bambini, insieme all'eccessivo tempo che questi trascorrono sul display, danneggi il loro sano sviluppo.
«Sebbene raccogliere dati preziosi e coltivare una nuova generazione di utenti possa essere positivo per i profitti di Facebook, probabilmente aumenterà l'uso di Instagram da parte dei bambini che sono particolarmente vulnerabili alle funzionalità di manipolazione e sfruttamento della piattaforma», si legge nella lettera a cui dà spazio il New York Times ed altri media americani. Stephanie Otway, portavoce di Facebook, ha affermato che il progetto è un modo per tenere i minori di 13 anni fuori dalla piattaforma principale.