Scarsa attenzione, scatti di aggressività e calo del rendimento potrebbero essere sintomi di insonnia, problema che interessa un bambino su 5 e, in genere, non deriva da patologie ma da cattive abitudini. Giocare con tablet, computer e telefonini fino a tarda sera, cene troppo pesanti e andare a letto agli orari degli adulti sono, infatti, comportamenti sbagliati che molti genitori non si premurano di evitare.
Tanto che oltre un milione di piccoli fra 3 e 14 anni soffre di difficoltà ad addormentarsi o frequenti risvegli notturni. A lanciare l'allarme è l'Osservatorio Nazionale sulla salute dell'infanzia e dell'adolescenza (Paidòss), in occasione del suo primo Forum Internazionale, che si terrà a Napoli dal 25 al 27 settembre. «I bambini fra i tre e i cinque anni dovrebbero dormire dalle 11 alle 13 ore, per poi arrivare a 8-9 ore dagli 11 ai 13. Oggi non accade e la maggioranza perde almeno 40 minuti di sonno a notte», sottolinea Giuseppe Mele, presidente Paidòss.
Tuttavia, prosegue, «sono pochi i casi in cui i disturbi del sonno sono conseguenza di vere e proprie patologie come l'asma, il reflusso, disturbi dell'orecchio o le apnee ostruttive». In oltre otto casi su dieci dipendono piuttosto «da fattori legati all'organizzazione della giornata e alla molteplicità di stimoli che ricevono». Oltre a raccomandare ai genitori di mandar i figli a letto presto, intorno alle 21, i pediatri lanciano perciò le 'regole dei 5 sensì per fare sogni d'oro.
Quanto, infine, all'udito, «almeno 30 minuti prima di mettere a letto i bimbi la casa dovrebbe scivolare nel silenzio, riempiendosi di suoni gradevoli». Se si vive in una zona rumorosa, si può utilizzare un 'rumore biancò, ovvero un suono «omogeneo di fondo come quello di un ventilatore o di un deumidificatore, che riduca il fastidio di eventuali rumori improvvisi».
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