Adrian, Celentano riparte con una nuova formula: meno cartoon, più spettacolo

Adrian, Celentano riparte con una nuova formula: meno cartoon, più spettacolo
Adrian, Celentano riparte con una nuova formula: meno cartoon, più spettacolo
di Ilaria Ravarino
Venerdì 8 Novembre 2019, 10:16 - Ultimo agg. 13:17
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Un'ora di spettacolo, mezz'ora di cartone e poi di nuovo in studio. Tre canzoni e un monologo. Pochissime pause. E i superospiti annunciati tutti presenti all'appello, senza nessuna defezione. È ricominciato così, sull'onda del compromesso tra ambizione e concretezza, l'esperimento televisivo di Adriano Celentano Adrian, dopo la pausa forzata imposta lo scorso febbraio dal calo degli ascolti: prima puntata da quasi sei milioni di spettatori (21.9 di share), seconda da 3 milioni 965.000 (15% share), terza da 3 milioni 029.000 (11.9%), quarta al 9%. Per la sopravvivenza dello spettacolo, atteso da vent'anni e costato 20 milioni di euro, era necessaria una revisione della formula. E la prima novità è che Celentano, finalmente, c'è. Appare dai primi minuti della trasmissione, introdotta dalla sfilata degli ospiti televisivi: Paolo Bonolis («Madre Natura? Bellissime donne, ma le inquadrate toppo da vicino»), Carlo Conti («A Tale e Quale ci vorrebbe una giuria che giudica la giuria»), Massimo Giletti («Non si capisce niente di quello che dicono i tuoi ospiti»), Gerry Scotti e Piero Chiambretti.

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L'AFFONDO
«Quella che avete davanti a voi è la televisione», spiega Celentano in un momento di compresenza di conduttori che per il piccolo schermo è già storia. E se l'emozione rende il tutto leggermente pasticciato, con un dibattito sulla tv «caramellosa» e «complimentosa» che decolla piano, la parte live di Adrian ingrana qualche minuto dopo, quando Celentano finalmente si concede. È il momento del monologo, in cui il problema del flop di gennaio viene preso di petto: «Adrian è un grido d'aiuto, scritto perché non abbiamo più tempo, stiamo distruggendo la terra e la terra si vendicherà. Perché anche la terra si può arrabbiare ha affondato Celentano - nelle prime puntate mi avete condannato, senza pensare ad Adrian e a quello che voleva dirvi, al suo messaggio. Eravate arrabbiati perché non cantavo e non parlavo. E ora siete tornati sperando che mi comporti diversamente. Ma non avete capito niente».

Da questo momento in poi lo spettacolo trova il ritmo che cercava da almeno nove mesi. Celentano minaccia di fare di testa sua esce dallo studio, i tecnici fingono di cercarlo, poi rientra - ma la ribellione è addomesticata: canta una delle sue canzoni, La pubblica ottusità, si inceppa e dà la colpa al gobbo, e dopo gli spot cala l'asso. Rimanda in onda un suo storico duetto musical-ecologico con Ligabue, Questo vecchio pazzo mondo, e poi sale sul palco con lui: ingrigito Ligabue («Io i capelli me li tingo», mette le mani avanti l'altro), su di giri Celentano, insieme esternano sui pericoli della crisi idrica prima di cantare. Ma il centro del programma non è questo, ricorda Celentano. Il fuoco di Adrian è, appunto, Adrian. A introdurre il cartoon ci pensa Alessio Boni, con un monologo che fa il punto sulle puntate precedenti, ovvero la lotta dell'orologiaio Adrian che, insieme alla bella Gilda, si schiera contro il potere autoritario di un distopico paese del 2068.

I LEGNANESI
E mentre le prime immagini del cartone, supervisionato da Milo Manara e scritto da Celentano, stuzzicano gli utenti di Twitter (subito virale la canzone di Orietta Berti Finché la barca va cantata da Gilda/Claudia Mori in vasca da bagno), a sorpresa dopo 30 minuti l'animazione finisce e si torna in studio. Dove Ilenia Pastorelli, già musa di Celentano nelle prime puntate dello show, si esibisce con un monologo sulle idee che vincono sulle apparenze («Non si giudica una persona dalla sua misura di reggiseno», e lei con il décolleté in bella vista...), la solidarietà sull'individualismo. Dieci minuti di parole, e ancora Adrian, fino a mezzanotte. Poi i mitici Legnanesi en travesti. Divertenti. Comunque vada, sarà stato il giovedì più lungo che Canale 5 ricordi da molto tempo.

 

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