Antonio Lorenzon vince Masterchef Italia e si inginocchia davanti al compagno: «Mi vuoi sposare?»

Antonio Lorenzon vince Masterchef Italia e si inginocchia davanti al compagno: «Mi vuoi sposare?»
Antonio Lorenzon vince Masterchef Italia e si inginocchia davanti al compagno: «Mi vuoi sposare?»
di Ida Di Grazia
Giovedì 5 Marzo 2020, 23:50 - Ultimo agg. 6 Marzo, 10:32
4 Minuti di Lettura

Antonio Lorenzon vince Masterchef Italia e si inginocchia davanti al compagno: «Mi vuoi sposare?». Doppia emozione per la finale di Masterchef Italia. Antonio Lorenzon è il nono vincitore del cooking show targato Sky. «Hai affrontato Masterchef con una filosofia semplice ma con la consapevolezza delle tue forze - dice Locatelli ad Antonio -  Devi dire grazie solo alla tua bravura e alla tua grande umiltà, una dote che tutti dovrebbero invidiarti». Antonio è il vincitore della nona edizione di Masterchef Italia, esulta e poi a sorpresa sotto una pioggia di coriandoli si inginocchia davanti al suo compagno: «Vi ringrazio tutti, questo è un giorno molto particolare per me perchè è una gioia che ho ricevuto ed è altrettanta gloria per una persona che ha creduto in me e voglio che anche per lui sia un momento speciale... mi vuoi sposare?». Daniel, il compagno è incredulo insieme ai concorrenti e ai giudici: «Ma sei fuori? Certo che ti sposo».​

Antonio Lorenzon, chi è il nono vincitore di Masterchef Italia che ama Barbara D'Urso

MasterChef 9, Cannavacciuolo canta “Tu si’ ‘na cosa grande pe’ mme”




I menu dei tre finalisti

"Vita, vecchi ricordi” per Antonio: come antipasto, “Baccalà e i suoi amici”, come primo un risotto dal titolo “Dal Grappa al Brenta”, poi un secondo a base di pesce “L’alba di settembre” e infine, il “Dolce bosco” come dessert, una meringa alle nocciole con gelato al pepe di Sichuan, salsa di lamponi e mousse al cioccolato.

Marisa, infermiera di Battipaglia (Salerno) ma residente a Parma, ha invece raccolto applausi con il menu “L’itinerario delle mie emozioni”, un percorso circolare che parte dal paesino d’infanzia da cui ha sempre voluto scappare e in cui è poi ritornata dopo aver compreso l’importanza delle proprie radici. Una storia che si è tradotta nell’utilizzo di ingredienti poveri mischiati sapientemente a materie prime d’eccellenza. Come antipasto, ha proposto “Santorini”, la commistione tra i ricordi di quando era bambina e le avventure del mar Egeo: black code con crumble di pane di segale, nervetti sale e limone, salicornia e maionese di lime, cocco e zenzero; come primo, “Colline e montagna”, un piatto vegetariano di tortelli di grano arso con borragine, ricotta salata e noci tostate su salsa di funghi portobello e kefir con tartufo nero; come secondo “Astice di campagna”, un mix di sapori in cui l’astice incontra lardo di Colonnata e cicoria: astice blu al lardo di Colonnata e polpette di chele e mascarpone con pane aromatizzato al limone, cicoria e bisque di astice; infine, il dessert “Formaggio e pere”, una mousse di caprino alla vaniglia su frolla alle nocciole con pere al rum bianco, cioccolato e caramello salato. 

Menù complicatissimo per Maria Teresa dal titolo “Contaminazioni di Puglia”: antipasto “Tavoliere e Sicilia”, per unire la tradizione della sua terra con i viaggi in Sicilia, il primo “Il Salento verso il Giappone”fatto di ravioli ripieni di bombette pugliesi con brodetto di gamberi al cedro, sashimi di gamberi e tobiko wasabi; il secondo “Gargano e Maldive”, torcinelli - tipici del Gargano - in crepinette, purea di topinambur e liquirizia, maionese di banana e vaniglia e alga wakame; infine, il dessert “Murgia, New York e sentori di Zanzibar”, una sfera di cioccolato bianco ripiena di mousse di burrata, fichi al vincotto su biscotto alle mandorle con cannella, cardamomo, anice stellato con una crema inglese al rosmarino.
 

 
 


 

© RIPRODUZIONE RISERVATA