Enrico Mentana: «Maurizio Costanzo era un amico accogliente e un talent scout della vita»

Ospite a La Vita in Diretta, il programma condotto da Alberto Matano su Rai1, ha così ricordato Maurizio Costanzo

Enrico Mentana: «Maurizio Costanzo era un amico accogliente e un talent scout della vita»
Enrico Mentana: «Maurizio Costanzo era un amico accogliente e un talent scout della vita»
Lunedì 27 Febbraio 2023, 19:46 - Ultimo agg. 19:47
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“Maurizio è un amico accogliente: un amico perché non aveva gradini da mettere verso il basso nei confronti degli altri, un rapporto quindi diretto, un rapporto da pari a pari anche con chi poteva soltanto in sogno essere pari a lui come esperienza o qualità professionali e poi un uomo generoso". Enrico Mentana, ospite a La Vita in Diretta, il programma condotto da Alberto Matano su Rai1, ha così ricordato Maurizio Costanzo.

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Le collaborazioni

Mentana ha spiegato che il grande giornalista era "curioso delle qualità di ciascun altro, di quello che poteva portare ciascun altro di utile nella sua comprensione della vita, lui era bulimico della vita, dei fatti, delle tendenze, delle notizie, delle nuove professionalità, dei talenti inespressi, di chi era caduto in disgrazia.

Si sarebbe detto ‘tutta la commedia umana’: a lui appassionava tutto per capirla ma soprattutto per raccontarla”. Mentana, che con Costanzo ha condiviso diversi programmi tv, a proposito della loro collaborazione ha aggiunto: “Eravamo affiatati, perché parliamoci chiaro: se ci fosse una cosa da fare adesso insieme la facciamo. Il problema è soltanto che meno uno è forte e sicuro di sé nella nostra professione e più tenta in qualche modo di mettere gli argini al lavoro con gli altri perché teme di subirne le ombre. Maurizio non ha mai avuto paura di essere messo neanche parzialmente in ombra da qualcun altro e per presunzione probabilmente anch’io. Abbiamo lavorato perfettamente”.

 

Il Parioli

Infine, alcune considerazioni sul rapporto di Costanzo con gli altri: “Accorciava subito le distanze, cercava di capire, quasi ti sembrava che volesse da te carpire qualcosa che gli era utile, qualsiasi cosa per capire meglio. Ed era questo che gli ha permesso poi di valorizzare le persone, perché era come un talent scout della vita, non soltanto per portarti sul palcoscenico del Parioli, ma proprio per carpire delle cose, lui sapeva trovare la lunghezza d’onda, sia nel rapporto individuale, sia nel rapporto complessivo, sapeva cosa sarebbe piaciuto alle persone, all’opinione pubblica, ai suoi telespettatori, cosa non gli sarebbe piaciuto e lui questo l’ha sempre usato da rabdomante del nostro mondo”.

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