“La regina degli scacchi”: orfana, alcolizzata, geniale. Perché Beth sta conquistando tutti (su Netflix)

“La regina degli scacchi”: orfana, alcolizzata, geniale. Perché Beth sta conquistando tutti (su Netflix)
di Michele Galvani
Giovedì 19 Novembre 2020, 11:05 - Ultimo agg. 20 Novembre, 10:04
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La regina degli scacchi è alcolizzata. La regina degli scacchi è orfana. La regina degli scacchi si chiama Beth, prende tranquillanti e non sorride mai. Ma soprattutto è geniale, così fuori dal comune, da sorprendere tutti. Gli avversari, in primis. E gli spettatori. Alzi la mano chi è esperto di scacchi. Di “siciliana”, di torri e di mosse. Un gioco complesso, non proprio popolare, ma grazie al quale la serie di Netflix - con protagonista Anya Taylor-Joy nei panni di Beth - sta conquistando il pubblico mondiale e, in questi giorni, italiano anche.  

Ma chi è questa attrice? In Italia è poco nota, anzi quasi sconosciuta: nata 24 anni fa a Miami da madre anglo-spagnola e padre scozzese-argentino, a 6 anni da Buenos Aires si è trasferita a Londra dove è cresciuta e ha studiato danza classica. A 16 anni viene scoperta mentre cammina fuori Harrods a Londra da Sarah Doukas del'agenzia di modelle Storm.

Così comincia la sua carriera facendo la modella. Ma il suo sogno era diventare attrice. Il suo debutto da protagonista è nel film horror The Witch del 2015 presentato al Sundance. Tra le ancora poche cose del suo curriculum il ruolo di Magik nel film The New Mutants, basato sui fumetti dei Nuovi Mutanti e capitolo del franchise degli X-Men. Nel 2016 recita nel film Split, diretto da M. Night Shyamalan. Tre anni dopo, nel 2019, riprende il ruolo di Casey nel film Glass, capitolo finale della triologia thriller Eastrail 177 di Shyamalan. Nel 2017 viene nominata per il BAFTA, l'Oscar inglese, miglior stella emergente e un premio analogo ottiene a Cannes, il Trophée Chopard. Ma è nel 2020 che diviene popolare interpretando Emma Woodhouse nella nuova versione di Emma, dal romanzo di Jane Austen, qui diretta da Autumn de Wilde.

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E la Regina degli scacchi? Che storia è? Il titolo originale è The Queen’s Gambit, è l’adattamento cinematografico del rivoluzionario romanzo di Walter Tevis. La serie drammatica è creata da Scott Frank e Allan Scott e segue l’ascesa di una giovane scacchista prodigio da un orfanotrofio alla scena mondiale, contro tutto e tutti (gli uomini, all'epoca le donne praticamente non avevano chance di gareggiare).

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La giovanissima Beth Harmon a seguito di un terribile incidente stradale perde la madre, rimanendo orfana. La piccola viene portata in orfanotrofio dove inizierà una nuova vita. In questo luogo ai bambini vengono dati dei tranquillanti e sotto consiglio della sua nuova amica, Joline, Beth inizia a conservarli per prenderli poi insieme in dosi maggiori. Nell’istituto Beth conosce anche il signor Schaibel, il custode del posto che gioca a scacchi nel seminterrato. Attratta quasi istintivamente dalla scacchiera la bambina decide di imparare sotto la guida del custode. dimostrando un’incredibile ed innata abilità. Passano gli anni e finalmente qualcuno decide di adottare Beth. Una coppia sposata, Alma e Allston Wheatley, porta la ragazza nella sua nuova casa. Tutto sembra un sogno fin quando non scopre che la sua nuova madre usa le stesse pillole che le venivano date in orfanotrofio e decide di rubarle di nascosto. La situazione precipita ulteriormente quando il padre adottivo abbandona la famiglia per motivi misteriosi e lascia le due donne da sole. Costrette a cavarsela con le proprie forze, la mamma casalinga e la bambina prodigio cercheranno di trasformare la passione della ragazza in un lavoro, partecipando a tornei e competizioni in una rapida scalata verso i campionati mondiali di scacchi. Ma deve fare i conti con la vita: l'alcol, i tranquillanti, gli uomini, la solitudine, il passato. E forse è proprio qui la chiave del suo successo. Ed è incredibile vedere come una ragazzina timida ed introversa si trasformi in una campionessa capace di tenere testa a temibili avversari e di uscirne vincitrice in un mondo di soli uomini; la serie, infatti, è ambientata negli anni ’50.

 

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