"Adotta un nonno", l'idea di due liceali per non lasciare soli gli anziani

Sofia Pasotto
Sofia Pasotto
di Sergio Capotosti
Venerdì 17 Aprile 2020, 09:13 - Ultimo agg. 15:30
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L'idea parte da Mantova e rimbalza a Terni. La forza di due giovani, un diciottenne e una ventenne: la generazione Covid-19 che vuole rimboccarsi le maniche per aiutare gli anziani soli che vivono in casa o sono ricoverato in una residenza protetta. Una rete collaudata di associazioni che conoscono il territorio ternano come le loro tasche e da una vita sono impegnate in prima linea nel sostegno alle persone in difficoltà. Tutti ingredienti che hanno dato vita all'iniziativa Adotta un nonno. Iniziativa che crea un ponte di solidarietà tra Terni e Mantova.
Assistenza a distanza. Gli angeli del telefono inizieranno oggi la loro attività di assistenza a distanza. «Per il momento è tutto molto strutturato, ma un domani ci piace immaginare che ci sarà anche l'occasione di incontrarci e abbracciarci con loro». Questo il pensiero di Stanislao Satta che insieme all'amica Sofia Pasotto hanno dato vita a questo progetto che vedrà Terni come città pilota. «Contiamo di estenderlo su tutto il territorio nazionale. La prossima città sarà comunque Mantova», anticipa Satta. Studente del liceo Classico di Terni, Stanislao ha trovato l'appoggio delle associazioni Terni Valley, Ancescao e Comunità di Sant'Egidio. «Grazie a loro - spiega Satta - abbiamo individuato gli anziani soli a cui faremo compagnia». Gli angeli del telefono, per ora, sono in gran parte ragazzi di Mantova. «In totale ci sonno quaranta persone che partecipano al progetto. Moltissimi di loro sono di Mantova, alcuni di Terni», spiega lo studente Satta.
L'obiettivo. Il sistema è semplice per quanto prezioso contro la solitudine. Adotta un nonno, per ora, vuol dire stabilire con l'anziano solo un contattato telefonico. «Sia che si trovino a casa o in una residenza protetta abbiamo dei numeri da chiamare», racconta ancora Satta. Per i nonni tecnologici sono consentite anche le videochiamate. All'inizio, inevitabilmente, l'iniziativa risulterà un po' fredda.
«Il nostro scopo - conclude Satta - è quello di creare, con il tempo, una relazione individuale tra l'anziano e il ragazzo, o nipote acquisito se volete, che lo chiamerà». Insomma, come in tutte le relazioni ci sarà da rompere il ghiaccio, ma gli angeli del telefono sapranno abbattere i muri per far sentire i loro nonni meno soli. Si comporteranno come nipoti, nella speranza un domani di poter vedere da vicino il loro nonno adottato.

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