Alcol ai ragazzini: gruppi smarriti davanti al bar chiuso. Altri locali nel mirino

Alcol ai ragazzini: gruppi smarriti davanti al bar chiuso. Altri locali nel mirino
di Egle Priolo
Martedì 23 Giugno 2020, 12:04 - Ultimo agg. 12:42
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PERUGIA - Birra, vino ma soprattutto superalcolici. Venduti in centro ai ragazzini a pochi euro. Se c'era chi pensava che la battaglia allo shottino selvaggio fosse narrativa di un tempo passato, si deve purtroppo ricredere. Perché a fronte di tanti locali che stanno attenti e rispettano le regole, purtroppo in centro c'è ancora chi preferisce monetizzare sulla salute e la sicurezza di tanti giovanissimi. Ragazzi a malapena sedicenni che già non dovrebbero avvicinarsi ai banconi, ma che trovano chi chiude un occhio e si sistema la coscienza davanti al primo filo di barba o al gloss più marcato.

Lo raccontano i residenti e i commercianti dell'acropoli, quelli che ogni fine settimana si trovano davanti, dalle dieci in poi, gruppi di minorenni pronti alla sbronza a prezzi discount. «Sappiamo tutti chi sono quelli che si credono furbi – spiegano -, e basta un giro di sabato sera davanti a certi locali per beccare chi sgarra». Messaggio per Comune e questura.
E se proprio il questore Antonio Sbordone ha dichiarato a Il Messaggero e dimostrato concretamente nei fatti che sul tema alcol/ragazzini non si gioca, la sua decisione di chiudere per ben 30 giorni il locale che ha venduto (tanti, troppi) alcolici a minorenni – compresi quelli coinvolti loro malgrado nella violenza sessuale di due settimane fa – avrebbe lasciato nello sconforto interi gruppi di apolidi della ciucca facile.
Lo racconta con la solita lucidità un attento osservatore della realtà del centro, che si è trovato a osservare con «profonda tristezza» il via vai smarrito dei giovanissimi davanti ai sigilli biancorossi sulla vetrina del Caffè Vannucci, il locale che ha subito saggiato il pugno duro del questore. Gli è bastato sostare un po', lo scorso sabato pomeriggio, davanti al bar chiuso per notare l'andirivieni di ragazzini e ragazzine sì e no 16enni, che disperati andavano a leggere il cartello apposto dalla questura. Decine di giovani, secondo un racconto confermato da altri residenti, che si fermavano preoccupati di trovare una alternativa per le loro prossime serate alcoliche. Una situazione su cui riflettere e che si aggiunge al racconto di chi – dall'altra parte del corso – fa notare come i ragazzini, se non possono bere al banco, l'alcol lo portano nello zaino dal market più vicino. E questo è un messaggio per le famiglie.

LA NOVITÀ
Il Comune intanto sulla questione centro storico ragiona sul decoro. Con una modifica al regolamento di polizia urbana approvato dal consiglio su proposta del consigliere delegato al centro storico Fotinì Giustozzi sulle nuove norme «che ampliano le misure di cura e conservazione dei locali commerciali delle vie del centro storico che, anche se momentaneamente non in attività, devono comunque presentarsi attrattivi e in buono stato di manutenzione». Insomma, basta denti cariati nel sorriso dell'acropoli. Con una modifica, che ha raccolto l’approvazione unanime del consiglio comunale, che per Giustozzi dai «proprietari deve essere letta come un incentivo a migliorare il richiamo, l'attrattiva commerciale ed il decoro degli esercizi del centro storico e delle loro pertinenze, che, singolarmente, contribuiscono ad aumentare la bellezza e il prestigio dell’intera acropoli. Far innamorare di Perugia i turisti e i suoi cittadini non solamente attraverso il suo indubbio patrimonio artistico e culturale, ma anche con l’impegno profuso per renderla sicura, ordinata e attrattiva. Questo è stato il filo conduttore che ha portato alla realizzazione delle nuove linee sul decoro urbano».
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