Boom di cani e gatti in casa, ma non ci sono i vaccini

Boom di cani e gatti in casa, ma non ci sono i vaccini
di Selenio Canestrelli
Domenica 7 Novembre 2021, 12:00
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PERUGIA  Amanti dei gatti in fibrillazione, tutti a caccia delle dosi di vaccino, e in tanti fanno lunghe attese per proteggere il proprio felino nei tempi e nei modi giusti previsti dai relativi calendari vaccinali. Non c’è solo la questione vaccini per gli umani chiamati a proteggersi in questo caso dal Covid, ora scoppia il caso del reperimento delle dosi per i mici di casa e per le tante colonie feline sparse per la regione.

«Il boom delle richieste di animali da compagnia durante i mesi del lockdown causa pandemia – dice il presidente dell’Ordine dei medici veterinari della provincia di Perugia, Sandro Bianchini – ha prodotto di conseguenza una richiesta maggiore di vaccinazioni diretta ai felini in particolare. Per i cani non ci sono problemi, invece. Le dosi non sempre sono sufficienti e in base a quello che viene riferito dai fornitori dei vaccini si dovrebbe tornare alla normalità nei primi mesi del prossimo anno. Le richieste, infatti, sono tante ed è complicato programmare il ciclo delle vaccinazioni tra prime dosi e richiami». Insomma, molti più gatti in casa uguale molte più richieste di protezione vaccinale: un’equazione che sta determinando una frenata di disponibilità di dosi che già fa il giro della regione, con tam tam tra gli amici dei felini, soprattutto di quelli che vivono fuori casa (i più soggetti a malattie) per reperire le dosi necessarie. Un passaparola che si registra anche tra chi ha in cura le colonie feline e chi cerca in tutti modi di proteggere gli amati animali da possibili malattie.

Il calendario vaccinale parla chiaro riguardo ai felini: infatti, la prima dose del vaccino trivalente, fanno sapere i medici veterinari, «va somministrata a 60 giorni dalla nascita del gatto, e poi ci sono i richiami che seguono un determinato calendario, con aggiunta delle vaccinazioni annuali: a essere somministrato è un vaccino trivalente che è indicato a proteggere contro la rinotracheite del gatto, la gastroenterite virale e la cosiddetta calicivirosi del felino».

La conferma della carenza di disponibilità dei vaccini destinati ai gatti arriva anche dall’Aisa, l’Associazione nazionale imprese della salute animale che fa parte di Federchimica: «Tra le cause scatenanti, oltre l’esplosione demografica degli animali da compagnia durante la prima fase della pandemia, c’è stata anche l’accelerazione della produzione di vaccini per uso umano in risposta al Covid-19 che ha contribuito a rendere di difficile reperibilità materiali di confezionamento comuni come le fiale di vetro o i sigilli di plastica». Ma, intanto, arrivano buone notizie che daranno un po’ di sollievo agli amanti dei felini: «Le aziende stanno operando a pieno regime, cercando soluzioni che permettano di ripristinare, nel minor tempo possibile, una corretta fornitura di vaccini. La produzione di vaccini è un processo complesso, regolamentato con stringenti controlli per garantire la piena sicurezza, qualità ed efficacia di ogni lotto e siamo consapevoli della situazione che stanno affrontando i pet owner e i veterinari, ma si stima un miglioramento della situazione a partire dai primi mesi del 2022».

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