La dottoressa Proietti: «Ci salviamo dal Coronavirus solo con il senso di comunità
Attenti a come si parla di anziani: non sono vite di scarto»

Maria Grazia Proietti
Maria Grazia Proietti
di Vanna Ugolini
Sabato 29 Febbraio 2020, 09:39 - Ultimo agg. 10:00
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TERNI Fino a pochi giorni fa è stata la primaria del reparto di Geriatria e il rapporto con gli anziani non l'ha mai interrotto. Anzi, continua a essere un punto di riferimento per chi ha bisogno o vuole consigli.

Maria Grazia Proietti, come vivono gli anziani questo periodo di timore per la diffusione del Coronavirus?
«Lo vivono con ansia e con un po' di tristezza. Le parole sono importanti e loro sentono come se le proprie vite non fossero più importanti. E, invece, sappiamo bene quanto lo siano. Dobbiamo stare attenti nell'usare le parole. Non sono persone di scarto».

Cosa fare in questi giorni di preoccupazione per la diffusione anche in Umbria del Coronavirus?

«Quello che ci salverà saranno i nostri comportamenti. La salute è un diritto, le cure sono un diritto ma conservare la nostra salute è un dovere nei confronti della nostra comunità. E una comunità si salva se fa le cose necessarie. Non possiamo pensare di scaricare le colpe e le responsabilità sugli altri».

Quindi, cosa dobbiamo fare nelle relazioni ai tempi del Coronavirus?

«Non diamoci la mano, sorridiamoci, hai visto mai che impariamo a sorridere di più? Non creiamo allarmismo ma usiamo comportamenti virtuosi che non ci condizionano la vita ma con cui contribuiamo a far stare bene la comunità. Per esempio: i bambini sono bellissimi ma non tocchiamoli, impariamo a essere affettuosi con lo sguardo, con un modo garbato di porsi. Altrimenti come lo fermiamo questo virus? Non possiamo metterci tutti in quarantena a casa»

Anche stare chiusi in casa non è la soluzione migliore.
«Infatti fa bene passeggiare. Gli anziani, soprattutto devono passeggiare. Non c'è la costrizione di stare in luoghi isolati ma meglio non stare in quelli troppo affollati».

Cosa dire ai ristoratori?
«Togliete qualche tavolo e accogliete i clienti lasciando più spazio tra un tavolo e l'altro. L'altro giorno sono andata dalla parrucchiera e le ho fatto togliere tutti i prodotti dal ripiano davanti alle clienti, in modo che sia più facile pulire».

Anche in ospedale hanno ridotto le visite.

«Sì, ora ammettono solo una persona alla volta. I malati sono isolati e non è giusto metterli a rischio. Questo è il momento dell'emergenza e ciascuno dovrebbe fare un piccolo passo indietro rispetto alle proprie aspettative e uno in avanti, verso il bene della comunità».
In palestra si può andare?
«Certo. Basta non stare troppo vicino e mettere il proprio asciugamano sui tappetini. Se si usano gli attrezzi vanno prima puliti».

Dopo gli anziani forse a essere più spaventati sono i bambini e i disabili.

«Sì, Matteo, mio figlio, ha paura che muoiano le zie che sono anziane. Per questo con lui, abbiamo fatto una scelta: abbiamo smesso di guardare la televisione. Ci informiamo solo dai giornali, in modo da poter ragionare con calma sulle informazioni. Al massimo guardiamo qualche fiction e don Matteo».

Sappiamo che si può essere contagiosi anche se si è asintomatici. Perchè si dice, però, che la mascherina è inutile?
«Per trasmettere il virus ci vuole il colpo di tosse, il raffreddore. Se si è asintomatici e si sta bene è inutile portare la mascherina. Il virus non è grave ma non bisogna intasare i reparti e le sale Rianimazione. Il rischio è questo, per cui è importante che ciascuno sia responsabile e faccia la sua parte. Svuotare i supermercati, invece, è una cosa inutile».

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