Contagi, lo zero è vicino: «Ma serve ancora tanta attenzione»

Contagi, lo zero è vicino: «Ma serve ancora tanta attenzione»
di Fabio Nucci
Mercoledì 15 Aprile 2020, 08:17 - Ultimo agg. 08:23
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PERUGIA - La crescita-zero sembra vicina e per il secondo giorno consecutivo un solo caso certificato in Umbria, in provincia di Perugia che domenica non aveva registrato contagi. Il trend discendente di malati e attualmente positivi (3 in meno) è offuscato da un nuovo decesso, il 53°, avvenuto lunedì all’ospedale Media Valle del Tevere di Pantalla. Si tratta di un uomo di 59 anni, originario di Città di Castello positivo al virus, ricoverato dal 19 marzo. Il nuovo positivo, invece, è un ospite della casa di riposo “Mosca” di Gubbio risultato positivo al test cui sono stati sottoposti 44 delle 88 persone presenti al momento nella struttura. Gli altri 24 hanno dato esito negativo, mentre 19 sono in attesa dell’esito. Tutti negativi, invece, i tamponi cui il dipartimento di Igiene e prevenzione del distretto Alto Chiascio ha sottoposto i 67 operatori della casa di riposo. Il contagio riguarda un uomo di 55 anni autosufficiente e asintomatico che risiedeva in un monolocale ubicato esternamente rispetto al corpo centrale della struttura: tramite il Centro operativo comunale è stato trasferito a “Villa Muzi” di Città di Castello. Pur in presenza di numeri contenuti, i nuovi casi dimostrano ancora una volta che il virus è sempre in circolazione. «Essendo subdolo – si ricorda dalla Protezione civile regionale – non bisogna perdere di vista le misure di contenimento e distanziamento personale. Il risultato negativo/positivo lo vediamo dopo 10/14 giorni, per questo è ancora difficile dire se siamo dentro o fuori. Possiamo però dire che i numeri sono buoni da fine marzo, sia per l’abbassamento dei nuovi contagi, sia per l’aumento significativo dei guariti». Anche ieri, tre nuovi guariti e la curva degli “attualmente positivi” che continua nella sua fase discendente. Ieri, tra ricoverati, isolati e clinicamente guariti (senza più sintomi ma ancora positivi al virus), il totale è sceso a 938: domenica era sopra mille. I numeri dei ricoveri continuano a scendere: ieri 164 degenti, 37 dei quali in intensiva, con un paziente in meno in ospedale. «La fase acuta, vissuta a metà marzo quando siamo andati vicini al numero massimo di posti di intensiva disponibili, è stata superata e nel frattempo il sistema è stato messo in sicurezza, con la creazione di nuovi posti di rianimazione». In questi ultimi due giorni di festa, c’è stata una frenata nel numero dei nuovi tamponi, 283 in due giorni, col tasso di positività prossimo all’uno per cento. Allargando l’orizzonte temporale al mese di aprile, a fronte di 9.861 tamponi eseguiti sono stati scovati 226 contagi, con un tasso di positività del 2,3%. «La capacità di farli è notevolmente aumentata nelle ultime settimane – si osserva ancora dalla ProCiv regionale - anche se negli ultimi due giorni c’è stato un minimo di carenza di reagenti che stiamo riapprovvigionando e c’è comunque la fase dei test rapidi. La percentuale dei positivi tra i tamponi è comunque continuata a scendere ormai da fine marzo». Un trend che, osservato da varie angolazioni, fa ben sperare. «Vari aspetti hanno contribuito a tenere basso il contagio: l’isolamento viario, la risposta della sanità territoriale che all’inizio ha evitato che i possibili positivi si riversassero negli ospedali, l’aver intercettato le misure di contenimento nazionale nella fase ascendente dei contagi. Le norme di distanziamento hanno funzionato».
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