Assisi, i francescani a Conte: «Mondo in balia della globalizzazione»

L'arrivo del premier Conte nella basilica di San Francesco accolto dal padre custode, Mauro Gambetti
L'arrivo del premier Conte nella basilica di San Francesco accolto dal padre custode, Mauro Gambetti
Domenica 4 Ottobre 2020, 11:23 - Ultimo agg. 11:25
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ASSISI- «Questo nostro mondo è in balia delle onde della globalizzazione selvaggia e dei nazionalismi irrazionali. Se vogliamo preparare il futuro, occorre anche guardare lontano»: è uno dei passaggi dell'omelia che il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, ha pronunciato durante la messa per la festa di San
Francesco dalla Basilica Superiore. Ad assistere alle celebrazioni per il Patrono d'Italia anche il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio
Ricordando che le Marche sono la regione che quest'anno ha donato l'olio per la lampada votiva, il francescano si è soffermato sull' «operosità» della regione, «capace di proporre ancora oggi un eccellente modello economico-imprenditoriale fortemente radicato nel territorio e volano di socialità». Quello marchigiano può essere un modello per l'Italia che vuole rinascere - ha detto Gambetti -, ma non sarà sufficiente, come gli stessi cittadini delle Marche sperimentano nei loro territori. Viviamo infatti in una comunità globale. Siamo tutti su una barca che potrà restare a galla con alcuni accorgimenti,ma che è ancora senza un timone e non sa dove andare».
«Ieri - ha ricordato ancora il Custode - Papa Francesco ha firmato sulla Tomba del Poverello la sua terza enciclica:
'Fratelli tuttì. Un dono immenso che addita la linea di orizzonte, l'approdo sicuro e felice per l'umanità. La fraternità è l'humus esistenziale che, come il grembo di una madre, custodisce, nutre ed orienta la nascita. Pensare
l'economia e l'ecologia, i rapporti internazionali e quelli interni, le leggi e l'educazione, l'infosfera e il digitale,
l'impresa e il commercio, la sanità e lo sport… nell'orizzonte dell'umanesimo fraterno è la sfida di oggi per il domani ed è uno spartiacque. Non c'è più spazio - ha sottolineato Gambetti - per forme di compromesso nel tempo della comunità globale: o con i fratelli o contro i fratelli».
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