Coronavirus, caos per l'esame di maturità
ora il problema sono i commissari, ecco perché

Al lavoro per preparare l'esame
Al lavoro per preparare l'esame
di Remo Gasperini
Venerdì 15 Maggio 2020, 09:28
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 PERUGIA Il percorso ad ostacoli verso la Maturità 2020, quella che rimarrà nella storia della scuola con il marchio Covid-19 non è ancora finito. Mentre al Miur la ministra Azzolina e la sua vice tifernate Anna Ascani lavorano con la task force per trovare soluzioni alle osservazioni del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, ecco che scatta l’Sos presidenti di Commissione. 
In Umbria, come in quasi tutte le altre regioni, al momento hanno dato la disponibilità a ricoprire il ruolo di presidente, poco più della metà del necessario. Diciamo che sulle 181 commissioni ne rimangono scoperte un’ottantina tanto che dall’Ufficio scolastico regionale è partita una lettera di sollecitazione firmata dalla dirigente Antonella Iunti per sollecitare nuove disponibilità e procedere dunque alla pubblicazione dell’albo e successivamente alle nomine. 
Nel caso non si raggiungesse la copertura la Iunti dovrebbe procedere alle nomine d’ufficio il che aggiungerebbe problemi alla prevedibile necessità di sostituire anche i commissari interni rinunciatari magari per malattia. In questa inedita situazione l’effetto Covid ovviamente ha avuto il suo peso: in giro, è inutile nasconderlo, c’è qualche timore da parte del personale della scuola (al Nord è molto più accentuato rispetto all’Umbria che si è salvata dal contagio di massa), in particolare quello anagraficamente più a rischio, di tornare all’attività in presenza anche se con tutti i dispositivi di protezione.
Di sicuro il problema non esisterebbe nel caso ci fosse una retromarcia con l’attuazione della maturità tutta a distanza come del resto l’ANP (associane nazionale Presidi) ha chiesto ufficialmente alla ministra. Ma questa è un’ipotesi che Anna Ascani, nella diretta su Instagram di mercoledì sera con la Consulta Provinciale degli studenti di Perugia, non ha preso nemmeno in considerazione. Nella mezz’oretta di faccia a faccia condotto dallo studente Adriano Bertone, oltre le considerazioni generali sul presente e sul futuro della scuola che meritano un discorso a sé, buona parte è stata dedicata alla Maturità che come ripetono su tutti i social e i siti specializzati gli studenti «presenta ancora diversi lati se non oscuri almeno poco chiari».
La vice ministra, in attesa di parere del Consiglio Superiore dell’Istruzione che ieri ha fatto diversi distinguo, ha cercato di diradare dubbi e dare certezze. Detto che «la maturità è giusto farla a tutela vostra anche se orale e in forma semplificata perché è comunque un evento unico nella vita di uno studente», la Ascani ha parlato della modalità. 
«Un elaborato su argomento assegnato dai docenti e definito entro il 1° giugno sostituirà la seconda prova; la discussione su un testo d’italiano relativo al programma dell’ultimo anno, anche questo scelto dal consiglio di classe, sostituirà la prima prova». In merito all’alternanza scuola lavoro (ora si chiama Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento), la Ascani ha detto che «si farà riferimento al percorso completo triennale» visto che in questo ultimo anno l’attività è stata forzatamente interrotta. Sulla valutazione i crediti sono stati ricalcolati e daranno 60 punti mentre la prova finale di punti ne varrà 40. 
La vice ministra, che nel corso della diretta ha dovuto stigmatizzare en passant alcuni messaggi offensivi «che non aiutano a dar forza alle vostre idee – ha detto – ma le sminuiscono», ha ribadito che l’esame in presenza sarà effettuato con tutte le precauzioni: «sono stati stanziati 39 milioni appositamente per la sanificazione degli ambienti e tutte le norme di sicurezza». 
La Ascani, che si è rimessa in forma e al lavoro, dopo il mese di quarantena domiciliare per combattere il virus, in attesa di “parlare” con il decreto ha infine fatto un in bocca al lupo ai maturandi e a chi darà l’esame di terza media, e salutato tutti gli studenti umbri, anche coloro che non hanno esami, con una raccomandazione: «studiate ragazzi e preparatevi bene perché anche se ne hanno parlato in tanti il sei politico non c’è».
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