Coronavirus, verso un andamento esponenziale dei contagi. Indice Rt a1,4. Trasimeno, Perugino, Assisano le aree più colpite

Coronavirus, verso un andamento esponenziale dei contagi. Indice Rt a1,4. Trasimeno, Perugino, Assisano le aree più colpite
di Fabio Nucci e Walter Rondoni
Venerdì 16 Ottobre 2020, 07:11
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PERUGIA - Lo screening trascina verso l’alto la curva del contagio, come mai avvenuto finora in Umbria con 263 casi censiti in un giorno e un tasso di positività dei tamponi superiore al 7%, come a fine marzo. Superato ampiamente il picco del 5 aprile degli attualmente positivi, 1.140 contro i 1.822 di ieri. S’impenna anche l’indice Rt, arrivato a 1,4, livello mai raggiunto e riferito alla settimana 5-11 ottobre. Sale l’allerta per il dilagare del contagio che, come osservato dal direttore Claudio Dario e dal commissario Antonio Onnis ha preso vigore a fine settembre in particolare sull’asse Trasimeno-Perugino-Assisano.
La curva epidemica sta assumendo un’impennata e “l’incidenza cumulativa (casi ogni 100mila abitanti, ndr) – spiegano dalla Regione – si avvicina alla linea di tendenza esponenziale”. L’andamento giornaliero dei contagi va messo a confronto col numero dei tamponi che per il quarto giorno ha superato i tremila. Ma ieri, c’è stato uno scatto anche nel tasso di positività, pari al 7,13% su 3690 tamponi, il dato più alto dal 29 marzo (8,22% su 657). Dal 30 settembre l’incidenza dei tamponi positivi è in costante crescita, segnale di un virus che si è diffuso in maniera decisa. Nell’ultima settimana, quasi il 90% dei 1.106 casi certificati sono stati scoperti grazie a screening e tracciamento: ieri 223 su 263. Ad oggi, dei 4.012 casi totali censiti, oltre la metà non sarebbero emersi senza l’attuale assetto del sistema di sorveglianza. «Sul fronte del tracciamento l’Umbria sta lavorando molto bene visto che ultimamente siamo arrivati anche oltre 4mila tamponi», rileva l’assessore regionale Luca Coletto. «Numeri superiori anche a quelli di altre regioni e vuol dire che da parte nostra il monitoraggio c’è ed il tracciamento è attento». Come evidenziato dal commissario Onnis, la sanità regionale ha distribuito circa 40mila test antigenici a medici di medicina generale e pediatri, spiegando che quelli “quantitativi” sono fase di introduzione. Attesi anche i test molecolari rapidi che dovranno pervenire dalla struttura commissariale nazionale. Da parte del sistema, intanto, c’è stato un progressivo aumento dell’efficienza nella refertazione che nel 98% dei casi avviene entro 48 ore dal prelievo. Quanto all’età media dei casi, rispetto alla settimana precedente, è salita da 37 e 38 anni. Intanto sale il numero di riproduzione del virus, salito di quasi 0,3 rispetto alla stima di una settimana fa. L’ultimo bollettino Iss-Ministero lo fissa a 1,4: un positivo può potenzialmente contagiare più di un’altra persona.
A livello locale, l’allerta resta alta con 87 nuovi casi a Perugia e situazioni limite tra Assisi e Bastia Umbra dove sono stati censiti 18 e 27 casi. Di «situazione preoccupante ma tenuta sotto controllo», ha parlato il sindaco Paola Lungarotti. Altri 12 casi a Corciano; 9 a Gubbio e a Passignano, 8 a Valfabbrica, Deruta e Magione, 7 a Spoleto. Quasi tutti divampati in ambito familiare.
A Umbertide, novità al pronto soccorso dove la positività di alcuni operatori, cinque (che portano a 24 il totale nel comune), ha provocato la rimodulazione del servizio. Fino al termine della loro indisponibilità (sono in quarantena) il reparto sarà aperto dalle 8 alle 20, mentre dalle 20 alle 8 della mattina successiva resterà attiva la postazione medicalizzata del 118. Saranno assicurate tutte le prestazioni, compreso l’eventuale trasferimento nei presidi di riferimento e la Guardia medica. «Una decisione organizzativa che tende a tutelare la salute di chi ci lavora e dei cittadini ed a garantire un presidio fondamentale», sottolinea il sindaco Luca Carizia. A Città di Castello, invece, alla giornata di mercoledì ci sono tre nuovi positivi, ma anche guariti. «In totale risultano infetti 20 residenti e un domiciliato», aggiorna il sindaco Luciano Bacchetta. «Tutti sono in isolamento domiciliare: i tifernati nelle proprie abitazioni, chi risiede da noi, ma non ha la possibilità di vivere l’isolamento in casa sua è a Villa Muzi», riservata ai pazienti clinicamente guariti ma non ancora negativi.

Intanto, «tutto il personale della Muzi Betti è stato sottoposto ad esame sierologico con esito negativo». Ma nella struttura assistenziale di via delle Terme la guardia resta altissima. «La Usl Umbria 1 e il Cda hanno stabilito di sospendere di nuovo le visite da parte dei familiari», aggiunge il sindaco da cui arriva la conferma che «il reparto Covid dell’ospedale tifernate sarà rafforzato» e i posti letto «presumibilmente diventeranno 24».

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