Coronavirus, i processi sommari ai tempi dei social

Coronavirus, i processi sommari ai tempi dei social
di Ilaria Bosi
Mercoledì 29 Aprile 2020, 17:26 - Ultimo agg. 17:43
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SPOLETO «Una fesseria micidiale». Così il sindaco Umberto De Augustinis ha bollato martedì l’ipotesi, rilanciata su social e chat varie, che Spoleto fosse sul punto di diventare zona rossa, per via di un presunto “picco di contagi” scaturiti da un supposto “nuovo focolaio”, la cui genesi sarebbe da ricercare in un fantomatico “pranzo, o forse cena”, cui avrebbero partecipato “decine e decine di persone”. Tanti condizionali, troppe versioni, nessun riscontro. La ridda di voci, alimentate dal tam tam dei social, si è diffusa in poco tempo, assumendo più i contorni di una polpetta avvelenata che di una bufala. Da Spoleto a Foligno, passando per Perugia e per Terni. Nel processo sommario dei forcaioli da social, sotto accusa è finito in questo caso Filippo Tomassoni, ristoratore molto conosciuto insieme alla sua famiglia, risultato positivo al tampone nei giorni scorsi. «Sono risultato positivo al virus, è vero, ma non c’è stata alcuna festa, pranzo o cena abusivi. Non capisco – dice in un misto di amarezza e rabbia - chi possa aver diffuso queste cattiverie e perché. Di sicuro tutelerò me, la mia famiglia e la nostra attività nelle sedi opportune». In questa brutta storia che potrebbe avere strascichi giudiziari, il primo effetto è sotto gli occhi di tutti, a portata di click: la diffusione di allarme e panico incontrollati in un momento che è di particolare fragilità e nervosismo per molti. E se per liquidare l’ipotesi infondata di una imminente zona rossa, il sindaco ha parlato di «fesseria micidiale», è col rigore dei numeri – ufficiali, pubblici e consultabili da chiunque sul sito della Regione - che De Augustinis ha smontato la balla dei nuovi contagi, escludendo l’esistenza di un focolaio: «Il numero dei positivi nel nostro Comune – ha ribadito il primo cittadino - è fermo a 29. Non ci sono altri contagi rispetto a quanto comunicato sabato mattina. Tutti i casi, come è stato finora, vengono vagliati e sono oggetto di accertamenti. I tamponi fatti a chi è stato in contatto con l’ultimo contagiato, questo lo dico, hanno dato esito negativo. Il Comune è vigile, come lo è stato finora, altrimenti non ci sarebbe stato un numero così contenuto di casi». Quelle voci incontrollate, tuttavia, sono arrivate anche a lui: “Non diamo peso alle chiacchiere – minimizza De Augustinis – avrò ricevuto un centinaio di messaggi. A tutti ho ribadito le procedure, rigorose e stringenti, che applichiamo in ogni caso di contagio. Il resto non mi compete». E intanto i processi sommari, come era già avvenuto a Spoleto nelle settimane scorse, in occasione di precedenti contagi, proseguono. Come se ammalarsi, ancor prima di ricostruire le dinamiche e risalire alle cause, fosse una colpa. 
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