Coronavirus, a scuola mancano 900 professori
ma per settembre ne arriveranno solo la metà. Il piano

Al lavoro nelle scuole per la sanificazione
Al lavoro nelle scuole per la sanificazione
di Remo Gasperini
Sabato 1 Agosto 2020, 08:05
4 Minuti di Lettura

PERUGIA Per la ripresa in sicurezza l’Umbria ha bisogno di 900 docenti in più, 400 dei quali sono richiesti dalle scuole d’infanzia che a sorpresa hanno da subito denunciato le difficoltà maggiori quantificate nel 35% delle classi. I numeri che sono stati presentati dal Miur nell’incontro con i sindacati svoltosi mercoledì sono dunque inferiori e di parecchio rispetto ai dati presentati dall’Usr sulla base delle richieste delle scuole il 9 luglio. Appena 20 giorni fa si parlava di richieste per 1.580 docenti e 862 bidelli in più. Ma in questo periodo son cambiate alcune cose, dalla definizione del metro alla “raccomandazione” ai presidi di non chiedere contemporaneamente tanti banchi singoli e tanti sdoppiamenti anche per non incorrere in ipotetici danni erariali. Fatto sta che le esigenze computate con i successivi aggiornamenti delle richieste hanno fatto scendere il numero dei “docenti necessari in più” a 900 unità. E ancora, dopo l’ultima richiesta di aggiornamento ricevuta dai dirigenti scolastici giovedì pomeriggio con scadenza le ore 14 del 1° agosto, il numero potrebbe calare di qualche unità. Queste le esigenze, ma quale sarà la risposta in termini di autorizzazioni da parte del ministero? Rispetto alla distribuzione del “montepremi” il Miur assegnerà un 50% delle risorse in relazione al numero degli alunni e l’altro 50% proporzionalmente sulla base delle necessità rilevate sul territorio quindi dagli USR stessi. I sindacati hanno chiesto che i criteri in base alle esigenze territoriali siano più stringenti. Ciò premesso, in attesa che vengano pubblicate le tabelle di ripartizione, si traggono le conclusioni e la piccola Umbria, se va bene, prenderà la metà dei 900 necessari; a subire il taglio percentualmente maggiore saranno le scuole d’infanzia che avrebbero bisogno di 400 dei 900 posti totali richiesti. Per gli Ata la partita si giocherà a settembre quando sarà completamente chiaro lo sdoppiamento delle classi e l’uso degli spazi. BANCHI
Al termine della riunione con la vice ministra Ascani Antonella Iunti ha potuto dare i dati delle richieste partite dall’Umbria: 18.500 banchi singoli, 5.200 banchi innovativi, 7.700 sedie. Il 6,4% delle classi sdoppiate, escluse quelle dell’Infanzia in attesa delle linee guida, corrispondono a 320 sulle 5005 autorizzate con l’organico di diritto. 
LINEE GUIDA 
Novità importanti per le famiglie, i docenti e tutto il personale delle scuole d’infanzia dell’Umbria che dal 14 settembre accoglieranno i 16.357 bambini iscritti. Proprio ieri pomeriggio la Conferenza Unificata, ottenuto il parere positivo del comitato tecnico scientifico, ha dato l’ok al documento di indirizzo e orientamento per la ripresa delle attività in presenza per la fascia 0-6. Con quali regole riapriranno dunque le 749 sezioni delle scuole umbre? La prima responsabilità sarà in capo alle famiglie cui spetterà il primo controllo sulla febbre. Ma c’è di più: “In caso di sintomatologia sospetta sia del minore stesso che di un componente del nucleo familiare o convivente, il bambino non dovrà accedere al servizio educativo o alla scuola dell’infanzia. Superato questo primo controllo familiare mattutino, si partirà per la scuola e un solo genitore potrà accompagnare i bambini. L’accoglienza dovrà avvenire in uno spazio (meglio all’aperto) evitando assembramenti e assicurando il distanziamento tra adulti. A scuola dovrà esserci un’aula Covid in caso di sospetti contagi e l’attività dei gruppi classe dovrà essere molto scrupolosa: niente lavoro di intersezione, ogni gruppo dovrà usare sempre gli stessi spazi e gli stessi giochi, gli insegnanti dovranno indossare la mascherina mentre gli alunni ne faranno a meno. Nel giro di un mese tutto ciò dovrà essere recepito e predisposto. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA