Coronavirus, curva stabile. Resta alto l'impatto sugli ospedali. I casi di Foligno e Gualdo Cattaneo

Coronavirus, curva stabile. Resta alto l'impatto sugli ospedali. I casi di Foligno e Gualdo Cattaneo
di Fabio Nucci
Domenica 29 Novembre 2020, 07:41
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PERUGIA - Continua a frenare la curva del contagio in Umbria pur con casi giornalieri che restano consistenti. Ieri 348 nuovi casi, 300 circa in media nell’ultima settimana in netto ridimensionamento rispetto al dato mensile, pari a 462. Le nuove diagnosi sono state certificate a fronte di 1.247 persone testate con una positività del 28%. Stabili gli indicatori ospedalieri, con 2 terapie intensive in più nonostante 6 decessi, la pagella della Cabina di regia ha rivisto la classificazione del rischio, tornata moderata come nella settimana tra il 19 e il 25 ottobre. Resta alto, invece, l’impatto sul sistema sanitario.
La piccola ritirata del virus è accompagnata da un altro elevato numero di guariti, 739, anche in questo caso ben oltre la media settimanale (680) e mensile (399). Un trend che trascina in basso il totale degli attualmente positivi, tornati sotto quota novemila (8.653) come prima del 6 novembre. Merito di una forbice che continua ad allargarsi e che a livello settimanale vede ormai un positivo ogni due guariti e il tasso di guarigione risalito sopra sessanta come il 10 ottobre. Riporta allo scorso mese (intorno al 22) anche il totale settimanale dei nuovi contagi, ieri sceso a 2.061 con un -34,5% rispetto al dato aggregato della settimana precedente.
La risalita del tasso di positività dei tamponi, ieri pari all’8,17%, non cambia la media mobile settimanale rimasta intorno al 7,6%. Indicatore, quest’ultimo, che sale al 21,10% escludendo le attività di screening e il “re-testing” degli stessi soggetti: incidenza calcolata sui casi testati, nell’ultima settimana pari a 9.769 (ieri 1.247 con una positività del 27,9%). Un indicatore inserito tra i 21 che da un mese confluiscono nel monitoraggio settimanale della fase 2 organizzato dalla Cabina di regia nazionale e riferito al periodo 16-22 novembre. Dopo il picco del 31,2% registrato tra il 26-10/1-11, l’ultimo dato acquisito è del 20,9%. Tutti gli indicatori sono in discesa a partire da quello sui focolai, passati da 30 a 16, a quello sui casi “non associati a catene epidemiologiche note” che negli ultimi 14 giorni risultano 2.373, pari al 37,5% del totale dei casi censiti nello stesso periodo (6.326). La settimana scorsa, la stessa percentuale era pari al 46,9%. Sono stabili anche i dati ospedalieri col 55% di occupazione dei posti letto in terapia intensiva da parte di degenti Covid e il 51% (+1%) di quelli nell’area medica. Ieri si contavano 416 ricoveri ordinari, 64 dei quali (+2) in rianimazione. La probabilità di una possibile escalation nei prossimi 30 giorni è giudicata “bassa” (da “moderata”) mentre la valutazione relativa all’impatto sui sistemi sanitari resta “alta”, per una classificazione del rischio che nel complesso da “alta” è passata a “moderata”. Stabili o in miglioramento, anche grazie alla progressione non più esponenziale della curva del contagio, anche gli indicatori relativi al monitoraggio. Per il 90,3% dei contagi censiti resta possibile un’indagine epidemiologica completa e risale anche la percentuale dei casi notificati a livello centrale passata dal 59,2% (percentuale viziata da un problema tecnico nella trasmissione di alcune schede, come chiarito durante il punto Covid settimanale) al 69,5%. Stabile al 99,2% anche il dato sui positivi per i quali è noto il comune di residenza.
Un dato sul quale è puntata l’attenzione del Nucleo epidemiologico della Regione e il Cts è quello dell’incidenza cumulativa che vede l’ Umbria ancora su livelli elevati.

Come evidenziato anche nel monitoraggio Iss, l’ Umbria resta tra le otto regioni con un dato (riferito ai 14 giorni precedenti) uguale o superiore alla media nazionale pari a 706,27 casi per 100.000 abitanti: nel periodo 9-22 novembre la regione segnava 718,63. A livello territoriale intanto si riduce il numero dei comuni con oltre 10 casi ogni mille residenti: ora sono 33 e in testa ci sono Montone e Bettona. Casi attivi in discesa quasi ovunque grazie ai tanti guariti, fatta eccezione per Gualdo Cattaneo (+10) e Foligno (+19). Quanto ai decessi, due delle sei vittime erano residenti a Terni, le altre a Narni, Norcia, Spello e fuori regione.

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