Terapie intensive, piano da 124 posti. Ancora niente lavori con i 24 milioni del commissario. I sindacati della sanità in stato d'agitazione. Oggi i due Covid hospital

La terapia intensiva dell'ospedale di Perugia
La terapia intensiva dell'ospedale di Perugia
di Luca Benedetti
Sabato 17 Ottobre 2020, 07:30 - Ultimo agg. 07:52
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PERUGIA - Nel giorno in cui l’Umbria finisce nella classifica ministero della Sanità-Iss nel pacchetto di dieci regioni in cui c’è il rischio di saturazione delle Terapie Intensive (cioè l’occupazione del 30% dei posti per i malati Covid), sono i numeri a parlare. Quello dei ricoveri che passano da 86 a 90. E quelli in terapia intensiva crescono da 12 a 15. Poi ci sono quelli messi in fila dalla presidente Donatella Tesei che sulla crisi Covid ieri mattina ha convocato una giunta regionale d’urgenza. Posti letto di terapie intensive portate a 124, venti in più rispetto ai 104 del lockdown. Di 127 posti, invece, è il numero che deve essere garantito all’Umbria dai 24 milioni messi sul piatto dal decreto rilancio.
IL PIANO
«La Regione Umbria- spiega l’assessore alla Salute, Luca Coletto- come la maggior parte delle Regioni, ha deciso di avvalersi della struttura commissariale per l’implementazione del Piano utilizzando i moduli operativi predisposti dal commissario straordinario. L’intervento riguarderà gli ospedali di Perugia, Terni, Foligno, Spoleto, Branca, Città di Castello e Orvieto. Non Pantalla. Abbiamo cercato due volte di inserirlo nei piani, ma visto che è nato così, un ospedale senza Terapia intensiva, il ministero ha detto no. Noi lo vogliamo utilizzare al meglio. E è un ospedale nuovo». «Sulle terapie intensive- aggiunge Coletto- abbiamo sempre detto, anche prima del Covid, che l’Umbria aveva posti letto sottodimensionati. Se si ribalta un autobus che si fa? Si portano la gente fuori regione? E va bene il piano del Commissario si mette in moto a fine mese. Ma se ci sono picchi di positivi e di ricoveri ve li immaginate i lavori negli ospedali? Ecco perché passiamo subito a 124 posti». L’emergenza Covid no fa perdere di vista a Coletto la Pianificazione sanitaria. «Qui la programmazione è ferma al 2011, quando invece la sanità deve servire il territorio che cambia. Ci stiamo lavorando. Il nodo, una volta passata l’emergenza, farà recuperare la mobilità passiva. Sia su Perugia che su Terni, anzi più su Perugia. Terni, per la mobilità in entrata, è oggettivamente messa meglio».
IL FUTURO E I SINDACATI
Coletto fa i conti, indica la strada e in sindacati del comparto annunciano lo stato di agitazione. Lo annunciano i segretari di Fp Cgil Tatiana Cazzaniga, della Fp Cisl Luca Talevi e della Uil Fpl, Marco Cotone. «Impossibile- dicono alla fine di un videoincontro con il commissario straordinario all’emergenza, Antonio Onnis, garantire i servizi a saldo zero. Servono assunzioni. Continua l’assenza di un reale confronto con la Regione». Oggi, intanto, si decide per gli ospedali Covid. Pantalla c’è, Spoleto può essere il secondo.
LA CONTABILITÀ DI ARCURI
Intanto il Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ha scritto in Regione per fare il conto delle strumentazioni d’emergenza. In particolare dei ventilatori polmonari. La struttura della Prociv fa il conto dei posti di terapia intensiva pre crisi(70) di quelli attuali(79) dice che ha inviato in Umbria 60 ventilatori polmonari e chiede di indicare la dislocazione dei 51 residui
PIÙ AMBULANZE
Dal Cor è partita la richiesta alle associazioni di volontariato di mettere a disposizione più ambulanze in vista dei servizi per una possibile crescita del contagio e dei ricoveri. Piano che potrebbe scattare dal primo novembre. «C’è la nostra disponibilità, come sempre, a dare il nostro apporto», dice Paolo Scura presidente della Cri regionale che con Marco Prestipino presidente Anpas Umbria e Ivo Massinelli governatore coordinamento regionale delle Misericordie, aree emergenza hanno detto di essere a disposizione come durante il lockdown.
COVID HOTEL
Sul fronte dei Covid hotel per ospitare quarantene protette di asintomatici e i clinicamente guariti per allentare la pressione sui reparti ospedalieri, qualche cosa si muove.

L’altro giorno sopralluogo in un albergo nella zona di Deruta da parte di Prociv regionale, sanità regionale e vigili del fuoco per valutare la possibilità di attivare il servizio.

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