Covid-19: «Per i mercati servono interventi logistici condivisi»

Covid-19: «Per i mercati servono interventi logistici condivisi»
di Giovanni Camirri
Domenica 3 Maggio 2020, 15:21
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FOLIGNO - Come comportarsi in vista della fase2, e cioè l’avvio della ripartenza. Una idea la lancia Marco Ariosto Zampetti, a tutto noto come “dj porchetta”, e lo fa ragionando sul commercio ambulante e sulla necessità sempre più crescente del rispetto delle norme di distanziamento sociale.
IL TEMA
“Dobbiamo partire da un elemento – dice Zampetti – già evidente: gli Umbri da sempre, e soprattutto in questa fase rispettano le regole. Soprattutto a livello di distanziamento sociale. Chi come me è commerciante di piazza e gira diverse realtà con una attività su ruote questo risultato lo vede già da tempo. Lavoriamo da dietro un bancone rialzato e per comperare ciò che proponiamo c’è già una automatica distanza di almeno un metro. Siamo un drive in naturale dove la gente fa la fila, sceglie se acquistare e poi prosegue. La gente si sta riavvicinando al commercio ambulante. Un riavvicinamento lento ma che fa ben sperare. Inoltre – prosegue – nella piazza di Sant’Eraclio di Foligno nei giorni di nostra presenza siamo in tre, c’è pure un’attività di frutta e un ortolano. Quindi si varia pure e non c’è mai assembramento”.
LA SVOLTA
“Per concretizzare una vera svolta – ricorda ancora Zampetti – deve essere data a tutti la possibilità di uscire, ovviamente applicando al millimetro il rispetto delle regole, soprattutto quelle finalizzate al contenimento del contagio covid-19. L’approccio ai mercati può regger bene in tale senso se si ha una presenza compresa tra 5 e 10 banchi al massimo. Se penso ai mercati più grandi, come quelli di Perugia, Spoleto o Gualdo Tadino va da se che le amministrazioni competenti devono dare indicazioni chiare e realizzabili. E non sarebbe male un confronto con chi i mercati li fa da anni e è portatore di una esperienza diretta. Ciò che servirà molto a livello materiale è il supporto logistico con l’individuazione di percorsi dedicati alle persone, magari anche con un senso obbligato di percorrenza così da un lato si entra e da quello opposto si esce. La gente, nel suo complesso questo livello di necessaria correttezza l’ha già capito da tempo. Qui in Umbria siamo corretti”.
LA QUESTIONE
Il tema posto da Zampetti, quello legato ai mercati e al commercio ambulante, interessa tutti, tanto gli operatori quanto gli utenti. Sono infatti diversi i settori merceologici interessati. C’è l’alimentare, ma ci sono pure l’abbigliamento e gli accessori solo per citarne alcuni. Quindi, pur se con una giusta gradualità si andrà verso una normalizzazione, si dovrà pure ragionare sulle questioni del commercio con i banchi nelle piazze o nelle aree dedicate. Il tema è vasto e si può estendere analizzando le singole realtà comunali e le dimensioni dei rispettivi mercati. Ma dal ragionamento si dovrà anche passare alla concretezza almeno dal punto di vista della logistica. L’idea del drive in naturale, lanciata da Zampetti con una positiva provocazione finalizzata stimolare il dibattito, potrebbe essere approfondita. Gli ambulanti sono pronti al confronto per capire insieme alle amministrazioni quale sarà la soluzione migliore che tenga conto di tutte le variabili in gioco.
 
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